La sindrome di Asperger non è propriamente una malattia, piuttosto una diversa ricognizione del pensiero e della struttura del cervello.

Se la maggior parte delle persone usa pensieri che consistono nella ripetizione della propria voce, noi usiamo immagini (uso la prima persona plurale perché sono anch’io un asperger); questo ci permette di imprimere meglio i pensieri nella nostra mente. Tuttavia nella nostra potenza di pensiero siamo talvolta limitati, dato che conserviamo le stesse abilità sociali che sarebbe proprio di una persona di 10 anni circa, inoltre siamo svantaggiati in tutto ciò che riguarda l’uso della sfera comunicativa, se poi qualcuno di noi possiede una passione per una lingua come il latino o il cinese o qualunque essa sia, niente e nessuno sarà in grado di impedirgli di impararla come se fosse madrelingua.

L’asperger viene anche detto autismo ad alto funzionamento, perché fa parte dello spettro autistico, ma che non ha caratteristiche eccessivamente compromettenti per la vita sociale rispetto ad una persona affetta da autismo completo.

Nell’ambito comunicativo, abbiamo difficoltà nella comprensione dei sentimenti altrui e scarsa costanza dell’attenzione, spesso non capiamo ciò che l’interlocutore dice, dovendo chiedere di ripetere molteplici volte non per uno scarso udito, ma per una difficoltà nell’elaborazione del linguaggio. Per quanto riguarda l’udito, così come per gli altri sensi, abbiamo una maggiore sensibilità, che spesso ci crea delle crisi: un rumore troppo elevato o il contatto fisico diretto o anche un odore per gli altri sottile per noi può risultare insopportabile, rischiando talvolta di reagire con violenza. Inoltre abbiamo un’estrema sensibilità emotiva, andiamo in depressione molto facilmente e tendiamo a fare di un sassolino una montagna.

I nostri passatempi potrebbero essere soggettivamente noiosi a causa della nostra mania di ordine e precisione.

Inoltre la maggior parte degli asperger ha un interesse esagerato per determinati e limitati argomenti, che spesso sfocia in ossessione, nell’attesa di trovare una povera vittima solitaria per renderle la testa una mongolfiera investendola senza pietà con tutto il nostro sapere. Io per esempio sono ossessionato dagli animali, alcuni anime e la negromanzia. Mi soffermo sull’ambito comunicativo poiché è principalmente in questo contesto che risaltano i problemi di un asperger, perché sono di fatto problemi, ma data la nostra natura prevalentemente timida e asociale non sempre abbiamo intenzione di trovare una soluzione.

La maggior parte di noi parla in modo confuso, aritmico e incoerente, inoltre non sempre ci rendiamo conto se il nostro interlocutore stia ascoltando con interesse o abbia intenzioni suicide.

Francesco Balducci

Francesco Balducci

Studente del liceo Alfieri di Torino

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