L’INCONTRO è un mensile indipendente politico-culturale, fondato a Torino nel 1949 da Bruno Segre. L’INCONTRO è stato ed è, in altre parole, Bruno Segre. Il nostro progetto è in primo luogo quello di rendere L’INCONTRO un’opera collettiva, di un gruppo che raccoglie l’eredità di una grande biografia, la tiene viva e le dà nuova forza, racconto e spinta, modella una nuova forma e modalità di comunicazione, cerca e produce contenuti coerenti con lo spirito e i valori fondativi, e si colloca più vicino alle domande poste dalla contemporaneità, anche nella comunicazione adottata.

Principi e valori. Questi sono scritti innanzitutto in una biografia politica che, ispirata dai valori del liberalismo, ha attraversato il novecento con grande resistenza, coraggio e forza. Ha lottato per i diritti civili, la pace, contro tutte le intolleranze, quelle ispirate alla religione in particolare, i razzismi e l’antisemitismo, per l’obiezione di coscienza, contro il fascismo e qualsiasi forma di violenza e sopruso della persona, per la giustizia e la libertà, lo Stato laico e l’indipendenza dalla Chiesa.

Questi valori sono anche quelli scritti nella prima parte della nostra Costituzione, quella per cui uomini come Bruno Segre hanno lottato e imbracciato le armi, anche a costo della propria vita e libertà. Sono scritti nei principi fondamentali dei primi dodici articoli e nei successivi 42 dei diritti doveri dei cittadini.

Al centro della Carta c’è la persona umana, i suoi diritti, le sue tutele e la sua dignità, pensata non in astratto, ma nella trama dei rapporti sociali, nella concretezza della vita e della condizione sociale, delle sue difficoltà e limitazioni, in un mondo afflitto da disuguaglianze, allora come oggi. La Costituzione afferma una visione della persona umana dinamica, titolare di diritti e di doveri, protagonista dello sviluppo del Paese in senso pieno, dunque non solo economico, ma anche sociale e culturale. Il cittadino

Per i Costituenti si realizza nel lavoro e in un sistema che garantisca libertà, uguaglianza e dignità, fondato su una democrazia parlamentare, che prevede anche forme di partecipazione diretta dei cittadini.
Tutti, o quasi, nelle stagioni politiche che si sono succedute negli ultimi anni, si sono dichiarati favorevoli a una riforma della Carta, almeno della sua seconda parte che comunque vive legata alla prima nella sua concezione unitaria. Nessuno ha avuto la forza sufficiente a modificarla. Un risultato però c’è stato, perché ciò ha prodotto un costante logoramento, un’erosione continua della sua legittimità e portata. Possediamo così una costituzione sempre da riformare, mai riformata e poco applicata nei suoi principi.

Ciò è particolarmente vero in una fase della vita pubblica in cui la solidarietà sembra dimenticata, è messa in gioco la dignità della persona, l’uguaglianza sembra aver spento la sua carica etica, la possibilità di contribuire con il lavoro alla crescita della nostra società è negata o avvilita dalla precarietà delle opportunità, gli anticorpi all’autoritarismo sembra essersi assai diluiti.

Noi, come molti, oggi siamo allarmati di questa condizione. Proprio per questo la storia di Bruno Segre e L’INCONTRO ci danno speranza e voglia di contribuire a recuperare i valori che crediamo possano aiutare il Paese a migliorarsi e crescere, a darsi una prospettiva di rinnovamento e di riscatto.