Siamo a due su due. Con l’elezione di Elly Schlein, alla segreteria del Pd, i primi due partiti italiani, che complessivamente alle politiche hanno attirato il 45% dei votanti, sono entrambi a guida femminile. Il dato assume ancora più forza se si considera che Meloni è presidente del consiglio e che, a torto o a ragione, almeno per ora, il Pd viene considerato il partito simbolo dell’opposizione. Capo del governo e (più o meno) capo dell’opposizione sono dunque due donne. Il che mi sembra abbia pochi precedenti nei Paesi che contano.

Un evento da festeggiare

Titolai il mio editoriale del 27 ottobre scorso, commentando la nomina di Giorgia: “Governo Meloni, passo epocale verso la parità di genere”. Nell’articolo scrissi: “Da direttore de L’Incontro, testata che si è sempre battuta per l’emancipazione della donna e la sua assoluta parità, non posso che festeggiare l’avvenimento”.

Anche se la segreteria del Partito democratico non ha oggi nemmeno lontanamente l’importanza della Presidenza del Consiglio, ritengo che il risultato delle primarie Pd di domenica vada egualmente festeggiato. Del resto, lo stesso Primo ministro, si è complimentato con Schlein, dichiarando: “Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno possa aiutare la Sinistra a guardare avanti e non indietro”.

Donne protagoniste in Italia e nella Ue

Esauriti i brindisi, che assumono un significato simbolico ancora più forte se si pensa che siamo in prossimità della Festa della Donna, dell’8 marzo, restano, almeno per me, due quesiti irrisolti. Se l’Italia ha finalmente due donne come protagoniste politiche, in Europa da tempo due cariche come la Presidenza della Bce (Christine Lagarde) e della Commissione europea (Ursula Von Der Leyen) sono appannaggio del gentil sesso (confido che questa espressione, un po’ retrò, non mi attirerà le ire degli ayatollah del politically correct).

Tuttavia la maggioranza degli incarichi di prestigio in ambito politico ed economico è gestita da uomini. Questo significa che le poche donne giunte al top rappresentano casi splendidi ma isolati? Oppure è solo questione di tempo e dai vertici istituzionali e di partito la parità di genere si propagherà a tutta la società?

Il secondo quesito riguarda lo stile di leadership. Esiste una leadership con connotazioni femminili oppure Giorgia, Ursula e Chistine avrebbero potuto essere benissimo Giorgio, Orso e Christian e le loro azioni sarebbero state le stesse? Qualcuno dice che le donne sono meno attaccate alla poltrona, citando le dimissioni del Premier Natalia Gavrilita in Moldavia e del primo Ministro scozzese Nicola Sturgeon. Può darsi. Le immediate dimissioni del ministro dei trasporti greco Kostas Karamanlis, a seguito del disastro ferroviario, toglierebbero però forza a questa tesi.

Milo Goj

Milo Goj

Milo Goj, attuale direttore responsabile de L’Incontro, ha diretto nella sua carriera altri giornali prestigiosi, come Espansione, Harvard Business Review (versione italiana), Sport Economy, Il Valore,...

Discussione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *