Presso il Circolo dei Lettori di Torino Riccardo Rossotto ha tenuto tre conferenze, dal titolo “Biografie parallele: storie di vita, storie di libertà”, che avevano lo scopo di ripercorrere le vite di grandi fautori del pensiero liberale “per cercare di comprendere meglio il presente e prepararci al futuro che verrà”.

Tre eventi molto seguiti

Gli eventi, seguiti da un pubblico attento ed appassionato, grazie anche alla “verve” con la quale Rossotto riesce a catturare l’attenzione dell’uditorio, si sono suddivisi in tre gruppi.
– Il primo, tenutosi il 24 maggio u.s. ha preso in esame tre grandi esponenti del pensiero illuministico inglese del 1600/1700, quali Locke, Hobbes ed Adam Smith.
– Il secondo, tenutosi il 12 giugno u.s., ha avuto ad oggetto i pensatori francesi Montesquieu, Voltaire, Diderot e Rousseau.
– Il terzo ed ultimo incontro, tenutosi il 22/6 u.s., ha avuto ad oggetto quei pensatori che hanno determinato il distacco dalla madrepatria inglese e portato alla creazione della nuova nazione degli Stati Uniti ed alla sua Costituzione: Franklin, Washington e Jefferson.

L’Illuminismo e la sua lotta senza quartiere al dispotismo

Rossotto, in realtà, non si è affatto limitato a ripercorrere le biografie di così importanti personaggi, ma le ha calate nelle vive storie dei rispettivi Paesi, nei quali si è sviluppato, pur in tempi e forme diverse. L’Illuminismo, con la sua lotta senza quartiere al dispotismo, allora imperante in politica, ed all’intolleranza religiosa, per l’affermazione dei primi principi di democrazia. Il tutto sulla base di quell’elemento che differenzia ancor oggi l’uomo dagli animali e dalle macchine: l’intelligenza e la ragione, che poi saranno ben riassunte tempo dopo dal filosofo Kant con l’affermazione “Sapere aude”.

Risvegliare la voglia di rivisitare le vite, gli scritti ed i temi affrontati dai grandi pensatori

È ovvio che non è possibile ripercorrere in questa sede le vite dei numerosi personaggi che sono stati esaminati da Rossotto, ma si confida che anche solo su alcuni di essi, come egli ha esattamente detto al termine delle conferenze, sia stata risvegliata nell’ascoltatore la voglia di rivisitare non solo le vite, ma soprattutto gli scritti ed i temi affrontati da questi grandi pensatori. Si potrà quindi partire dagli scritti, ancora interessanti ed attuali, di Locke, Hobbes ed Adam Smith che influenzeranno, nell’Inghilterra del ‘600, le lotte che porteranno alla riduzione del potere del Sovrano ed all’ascesa di quello del Parlamento, con il conseguente passaggio da un dispostismo assoluto ad una regime “duale”, basato su Parlamento e Monarchia.

Nella Francia del ‘600, le lotte religiose e le loro tragiche conseguenze

Così come, nella Francia del ‘600, le lotte religiose e le loro tragiche conseguenze porteranno allo sviluppo del pensiero degli illuministi Montesquieu, Diderot, Voltaire e Rousseau che contribuiranno a scardinare la monarchia assoluta rappresentata dal Re Sole (“Lo Stato sono io”!) ed il patto tra nobili e Chiesa cattolica che faceva sì che essi formassero il primo e secondo stato, mentre il popolo, pur rappresentando il 98% degli abitanti, era qualificato come terzo stato, senza alcun potere.

Dagli Stati Uniti d’America una Costituzione all’avanguardia

Saranno proprio le idee di questi pensatori, unitamente alla grave crisi economica, alla base della successiva tragica fine di Luigi XVI e della stessa monarchia assoluta in Francia.
Per poi giungere alla fase di realizzazione pratica delle idee dei citati pensatori inglesi e francesi negli Stati Uniti d’America, con la promulgazione di una Costituzione all’avanguardia, all’epoca, tuttora in vigore dopo oltre 250 anni e con la creazione di un sistema politico basato sull’equilibrio dei poteri tra Presidente, Parlamento e Corte Suprema.

Possiamo ripartire per riaffermare la centralità dell’intelligenza umana

Dalle loro storie – così ha concluso Rossotto – possiamo ripartire per riaffermare la centralità dell’intelligenza umana e trarre ispirazione per coltivare la stessa loro curiosità poliedrica, pagata anche personalmente a caro prezzo con il carcere e l’esilio, diventando anche noi pensatori in lotta contro il dilagante conformismo”.
L’attualità del loro pensiero è ben delineato da Robert Darnton, noto storico statunitense: “Il tentativo di Montesquieu di difendere la libertà contro le incursioni del dispotismo, la campagna di Voltaire contro la perversione della giustizia, il sostegno di Rousseau per i diritti dei diseredati, il dubitare di ogni autorità di Diderot inclusa quella stessa della ragione: queste le armi lasciate dagli intellettuali del XVIII secolo ai loro epigoni di oltre duecento anni dopo”.

Alessandro Re

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