Nella stazione di Bruxelles è fermo il treno EU 2020-21. E’ un treno formato da 27 vagoni e in ogni vagone siede il capo di governo di uno dei 27 Paesi membri della EU. Nella “24 ore” dei capi di governo è custodito un assegno di svariati miliardi di Euro, non ancora firmato.

Sono tutti ansiosi di vedere gli assegni firmati. Il treno è fermo da diversi mesi e rischia di non mettersi in moto per molto tempo ancora.

La ragione di questo blocco è che il parlamento EU e la commissione EU hanno posto come condizione, per la firma degli assegni, il rispetto dello Stato di Diritto da parte di tutti i membri della EU. Due membri, con l’appoggio di un terzo, sostengono che questa condizione  interferisce con la politica interna dei loro paesi, ragion per cui respingono la condizione e non danno il via libera alla firma degli assegni, che  richiede l’unanimità. Lo stallo è totale, il treno è fermo. In tutti i 27 Paesi membri della EU imperversa il Covid che ha ripercussioni sulle

vite umane e sulla condizione economica e sociale dei suddetti Paesi. Tutti avrebbero bisogno di quegli assegni firmati per cercare di fare ripartire le loro economie oltre che per salvare vite umane.

Qualcuno dei membri (Francia) mostra segni di nervosismo e in modo non molto sommesso, suggerisce di procedere in 25, lasciando indietro  i 2. Sembrerebbe un piano B, ma la Germania non vuole assolutamente perdere la Polonia che, se lasciata andare, tornerebbe a rappresentare quel territorio e quel confine, tra Germania e Russia, che scatenò la seconda guerra mondiale. Nessuno vuole tornare al 1939.

Nello stallo attuale ci mancherebbe anche la geopolitica.

Quindi bisogna negoziare sui principi.

I principi, in relazione ai punti di vista, hanno un difetto o una virtù, una volta enunciati devono essere adattati alla realtà  in cui dovrebbero essere applicati. Lo Stato di diritto è un sistema di principi che ha lo scopo di organizzare la convivenza civile di una comunità:

  • libertà di espressione
  • libertà di stampa, 
  • indipendenza della magistratura,
  • libere e legali elezioni dei rappresentanti del popolo, 
  • riconoscimento dei diritti civili, 
  • tutela delle minoranze,
  • riconoscimento dei diritti dell’opposizione al governo in carica,
  • e altro ancora che chiunque può integrare.

In estrema sintesi il concetto di Stato di Diritto presuppone che l’agire dello Stato sia vincolato dalle leggi. Ne consegue che leggi liberticide non danno luogo allo Stato di Diritto. E’ su quest’ultimo aspetto che i 2 membri, che si oppongono alla partenza del treno, obiettano; sostenendo che le leggi dello Stato sono affari interni dello Stato e che una maggioranza politica, esterna allo Stato, non può dare patenti di buona condotta. A prima vista sembrerebbe  una obiezione di buon senso, ma non lo è, perché bisognerebbe ricordare ai due membri che lo Stato di Diritto iniziò a emergere intorno alla metà del 1600, quando gli Inglesi si impegnarono in una guerra civile e decapitarono un re, Carlo Stuart I, per iniziare ad affermare lo Stato di Diritto in contrapposizione allo Stato Assoluto rappresentato dalla volontà unica del re che, dopo quelle drammatiche vicende, fu sottoposta alla volontà del parlamento. Da allora qualsiasi legge che conculca i diritti del 

popolo o ne limita l’esercizio, è una legge in contrasto con lo Stato di Diritto.

Le diplomazie dei 27 Paesi membri della EU sono all’opera per cercare i compromessi del caso. I compromessi specie in politica devono  essere ricercati e accettati, Si tratta solo di stabilire il limite più basso accettabile. Perché è da questi limiti  che dipende il futuro dell’Europa.

Lo Stato di Diritto si impose come contrasto ai poteri forti delle monarchie e si sviluppò con le rivoluzioni: Americana e Francese.

Ancora oggi lo Stato di Diritto deve contrastare i nuovi poteri forti, emergenti nei sistemi liberal-democratici,  che provano a interferire con  il corretto funzionamento dello Stato di Diritto. La liberal-democrazia americana è considerata rispettosa dello Stato di Diritto. In realtà il potere della parte più ricca della Nazione ostacola l’adempimento di questa condizione. Sorvoliamo sugli aspetti xenofobi e razzisti presenti nella  società americana. Diamo una guardata alla loro legge elettorale.

Gli Stati Uniti sono una democrazia rappresentativa con unsistema di pesi e contrappesi e una dichiarazione dei diritti “Bill of Rights”.  Questo quadro fu disegnato per tutelare i diritti delle minoranze. Questo nelle intenzioni. Ma in pratica il Paese si è trasformato in un Paese dove una  minoranza sembra esercitare il potere sulla maggioranza. In base alle procedure delle elezioni presidenziali, 2 su 4 (Biden Incluso) dei presidenti entrati in carica in questo secolo, sono stati nominati con una netta minoranza dei voti. In altre parole i democratici in tutte le elezioni del XXI 

secolo hanno avuto la maggioranza dei voti , ma hanno avuto solo 2 presidenti invece che 4. Inoltre, con la manipolazione dei collegi elettorali della Camera dei Rappresentanti , che dovrebbe rappresentare più da vicino la posizione dei cittadini, nel 2012 i democratici non sono riusciti a ottenere la maggioranza , nonostante avessero ricevuto 1,4 milioni di voti in più dei Repubblicani. Ogni tornata elettorale presenta anomalie di questo genere e quella appena conclusa non fa eccezione. A questo va aggiunto un altro aspetto della democrazia Americana: chi vince prende tutto. La domanda è : le minoranze sono tutelate?

In America c’è uno scontro tra Republicani e Democratici su “chi può votare” e sulla rappresentanza. Questi sono temi sui quali gli americani si scontrano da secoli. Pochi sanno che in fase costituente, i rappresentanti del Sud riuscirono a rafforzare la loro rappresentanza  chiedendo che gli schiavi contassero come i tre quinti di un uomo libero, anche se gli schiavi non potevano votare. 100 uomini liberi con 100 uomini schiavi valevano 160 voti. Si cerca di privare del diritto di voto coloro che non sosterranno il potere in carica. Nelle ultime elezioni l’incarcerazione di  massa degli afroamericani, può avere avuto molti motivi, ma chiaramente uno dei suoi effetti è stato privare del diritto di voto qualcosa come il 7,4% di quella fetta di popolazione. Nelle elezioni del 2016, 2,2 milioni di persone non hanno potuto recarsi al seggio per via delle leggi  elettorali degli Stati. In alcuni Stati si cerca di controllare il voto rendendo più difficile, per le persone che lavorano, iscriversi nelle liste elettorali o raggiungere il seggio. Invece di facilitare il processo di iscrizione che consente di esercitare un diritto fondamentale e predisporre la registrazione automatica nelle liste elettorali, le cose vengono complicate il più possibile. Per questo le lezioni vengono condotte in maniera da rendere più difficile il voto dei lavoratori comuni. Per legge non si vota la Domenica, i giorni di elezioni  non possono essere giorni festivi.

In alcuni Stati si abbreviano gli orari di apertura e chiusura dei seggi, in Indiana si chiude alle 18. Vengono ridotti il numero dei seggi nelle zone più difficili da raggiungere con diversi Km da percorrere. Non viene restituito il diritto di voto a chi ha scontato la pena. Votare è un  diritto-dovere, recarsi a votare costa, in termini di tempo, e questo è un costo che grava di più sui lavoratori. Niante tasse senza rappresentanza, era il motto della Rivoluzione Amaricana, eppure un gran numero di persone può essere tassato senza rappresentanza, come gli ex detenuti, ai quali non viene restituito il diritto di voto, e gli immigrati temporanei che lavorano e pagano le tasse. Oltre ai cittadini americani del District of Columbia e di Portorico che non votano.

Una celebre frase di Lord Acton afferma che: ” Il potere tende a corrompere, il potere assoluto corrompe in modo assoluto”.

La Corte Suprema da organo super partes è diventato un centro di potere ed è ingenuo pensare a una Corte del tutto indipendente dalla politica.

La Costituzione Americana non specifica il numero dei giudici,eletti a vita, della Corte Suprema, e secondo alcuni, visto che i Repubblicani nominanmo i loro , se i democratici arrivassero a controllare la presidenza e entrambe le camere, dovrebbero aumentare il numero dei giudici nominando giudici della loro parte.. Questo meccanismo potrebbe replicarsi all’infinito con grave danno alla giustizia e alla terzietà dei giudici. Forse la Corte Suprema andrebbe riformata, ma in tempi di divisioni politiche esasperate sono riforme impossibili e si procede a colpi di prevaricazioni. Questo è quanto scrive Joseph E. Stiglitz sulla situazione americana dei nostri giorni.

Il libro è: ” POPOLO POTERE E PROFITTI un capitalismo progressista in un epoca di malcontento”.

Lo Stato di Diritto è una conquista quotidiana che costantemente si oppone al potere di chi contrasta la sua esistenza. 

Lo Stato di Diritto deve essere riaffermato ogni giorno anche nelle liberal-democrazie perchè il potere è sempre all’opera per ridurne gli effetti.

Non c’è bisogno di una dittatura e/o democratura per cancellare lo Stato di Diritto, è sufficiente una democrazia che con ben assestati colpi di spillo impedisca il corretto funzionamento dello Stato di Diritto.

Oggi lo Stato di Diritto deve affrontare, come in passato l’Hard Power, ma anche e soprattutto il Soft Power, quello subdolo che viene iniettato attraverso la rete dei social, dei canali via cavo, in streaming ecc.

I governi occidentali elevano le loro proteste nei confronti di Cina, Russia, Turchia, e altri  per il loro mancato rispetto dello Stato di Diritto.

E’ giusto, continuino a protestare, ma guardino anche in casa loro e soprattutto non consentano a Stati membri della EU di porre in atto forme ricattatorie a difesa del potere personale di  governanti incuranti delle migliaia di morti quotidiani che funestano l’Europa.

Fidelio Perchinelli

Questo articolo nasce come contributo ulteriore al dibattito aperto da Riccardo Rossotto nel suo articolo: “l disgustoso ricatto di Orban e di Morawiecki”.

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