Il volume Ricordi di Guerracon la Julia sui fronti greco, albanese e russo 1939-1943  curato da Riccardo Rossotto per l’Archivio Storia, raccoglie memorie militari di Domenico Rossotto. Il mitico Tenente Colonnello al comando del 3° RGT Art. Alpina della Divisione ‘Julia’.

Ufficiale effettivo durante la guerra ’15-18, Domenico Rossotto dal 1937 al 1943  ha comandato il gruppo “Conegliano” durante la campagna di Albania, Grecia e sul fronte russo. Ha guidando i superstiti del Gruppo denominato colonna Rossotto nella ritirata del Don. Con lo pseudonimo di Colonello Verdotti è stato uno dei protagonisti del libro Centomila gavette di ghiaccio di Giulio Bedeschi.

Il “Colonnello Verdotti” di Centomina gavette di ghiaccio

Nel 1985 il Comune di Conegliano gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
In sua memoria è stata intitolata la sede del Gruppo Alpini di Limone Piemonte sezione di Cuneo, dove Domenico Rossotto risiedeva negli ultimi anni di vita.

Giulio Bedeschi all’epoca ufficiale medico della 13ª BTR del Gruppo Conegliano, autore del celebre libro “Centomila gavette di ghiaccio” ha citato il Tenente Colonnello ricordandolo in questo modo “retto di principi, forte d’animo, preparato, realista, generoso di ambizione giusta, deciso e rispettoso della vita dei suoi subalterni, umile”.

Attribuiva i suoi successi ai suoi uomini

Il Colonnello Rossotto ha vissuto la vita militare da vero protagonista, e con assoluta modestia, attribuendo sempre il merito dei suoi successi agli uomini al suo comando. Con la stessa modestia che lo ha accompagnato durante la sua carriera militare anche nella vita civile ha continuato nella sua missione. Non ha mai chiesto onori o riconoscimenti, dei quali era schivo, ma sempre disponibile e in prima fila in ogni circostanza.

Chiamava i suoi soldati i ‘miei leoni’

E’ stato un Cattolico convinto e ha sempre messo al centro della sua filosofia militare l’uomo nel governo degli uomini. Dava molto peso al rapporto con i suoi soldati considerandoli uomini con tutti i loro problemi, personalità che ha amalgamato riuscendo a ottenere un reparto efficiente, all’altezza dei propri compiti. Sia in guerra che in pace. Era convinto di poter ottenere il massimo dai suoi ‘soldati’. Un termine che comprendeva sott’ufficiali e ufficiali, che chiamava “i miei leoni”.

I suoi uomini lo chiamavano Papà Rossotto

I soldati, i suoi uomini  ricompensavano il suo affetto e la sua fiducia chiamandolo confidenzialmente “papà Rossotto”, talmente forte era il legame che lo univa ai suoi soldati. Anche nei momenti più drammatici e pericolosi, sapeva trasmettere fiducia, speranza. Dimostrando di saper dominare le situazioni con calma, esperienza e profonda conoscenza dell’arte militare, un trascinatore con l’esempio che offriva ai suoi soldati in qualsiasi occasione.

L’avvocato con la passione per la Storia Moderna

Riccardo Rossotto, nipote del tenente Colonnello Domenico Rossotto, è avvocato Senior Partner dello studio R&P Legal e da molti è appassionato di eventi di Storia contemporanea. Giornalista, collabora con la rivista Storia Militare. Ha scritto testi sulla Guerra Civile Americana, sulla Disfatta di Caporetto e sull’estate del 1943. Con la casa editrice Archivio Storia ha pubblicato L’Italia divenne Repubblica, L’ingnobile fuga, Norimberga, John Fitzgerald Kennedy e Abraham Lincoln. E’ l’editore della rivista L’Incontro.

Domenico Rossotto – Ricordi di guerra. Con la Julia sui fronti greco albanese russo 1939-1943 – A cura di Riccardo Rossotto – Archivio Storia – 14 euro.

Redazione

La redazione de L'Incontro

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