Nel mese di marzo 2021 il Governo della Arabia Saudita ha riaperto (sia pur limitatamente) l’accesso del popolo alla Sacra Moschea de La Mecca. Esso era stato del tutto interdetto nel 2020 – con divieto di ingresso ai fedeli anche per le rituali celebrazioni – a causa della epidemia COVID 19. L’accesso venne nuovamente permesso dall’ottobre dello stesso anno, rigorosamente limitato a 10.000 fedeli di religione islamica, numero portato a 60.000 dal gennaio 2021.

La moschea più capiente al mondo

La capienza della Sacra Moschea ( comprendendo anche gli spazi esterni dedicati alla preghiera) è di 820.000 persone, suscettibili di raggiungere entro l’anno 2925 i 2.500.000 di persone con i lavori di ampliamento della sua area complessiva, promulgati lo scorso anno dal Primo Ministro saudita Principe Mohammad bin Salman Saud, figlio del Re Salman bin Abd al Aziz al Saud. La Sacra Moschea si trova al centro della città de LA MECCA (“Makka al Mukarrama” , l’”Onorata” in quanto luogo di nascita del Profeta Maometto) situata nell’Arabia Saudita in una valle desertica della parte nord occidentale della regione dell’ Heggiaz, capitale dell’omonima Provincia. Dominata a nord da una antica fortezza, con il trionfo dell’Islamismo nel Medio Oriente (VII secolo d.C.) la Mecca divenne la prima delle tre città sante dell’Islam ( le altre sono Medina nella stessa regione dell’Heggiaz e Gerusalemme in Israele) ed è sede del Primato religioso islamico (“Imamato”) mentre quello politico è a Medina.

La Pietra Nera è l’oggetto più sacro per i musulmani

Conta su 1.650.000 abitanti (tutta l’ Arabia Saudita ne ha 36.000.000) con capitale Rijad e fa parte del Regno saudita. L’edificio più importante de La Mecca è la Sacra Moschea “AL MASHJID al HARAM” (Mashjid Moschea, Haram proibita) la più grande e la più importante di tutto l’Islam in quanto ospita la “Pietra Nera”, che è l’oggetto più sacro per i musulmani. Fu costruita nel 630 d.C. da Maometto per proteggere la “Kaaba” , antica costruzione che contiene la Pietra Nera. Nei secoli la Mashjid al Haram fu più volte danneggiata, ricostruita, restaurata e ampliata a seguito di incendi, calamità naturali ed eventi bellici. L’ultimo suo restauro fu eseguito dal Sultano ottomano Murad IV
dopo l’ inondazione del 1629 contemporaneamente ai restauri realizzati nella Kaaba. A pianta esagonale, misura – con la Spianata esterna “Haram Sharif” e i limitrofi spazi per le preghiere – complessivamente 356.000 metri quadri.

Una ricchezza per l’intera Umanità

Nel suo interno si ergono, su un pavimento marmoreo ricoperto totalmente da preziosi tappeti, 1300 colonne costruite in varie epoche con diversi materiali , alte ciascuna 30 metri. 365 archi a ferro di cavallo sostengono un doppio corridoio aereo che corre in alto lungo tutto il perimetro della Moschea. Il “Minbar” (alto pulpito con baldacchino per la preghiera dell’Imam, guida spirituale dei musulmani) si trova inserito nella parete occidentale e tre porte finemente istoriate consentono l’accesso alla Moschea da est, ovest e sud. Il tetto è costruito internamente in legno e in marmo all’esterno ove si ergono tre cupole dorate uguali affiancate, alte ciascuna 10 metri con 12 metri di diametro. Una quarta cupola identica si trova a lato in corrispondenza del “Minbar” interno alla Moschea. In basso, esternamente, un grandioso colonnato ad archi a due piani sovrapposti abbraccia la “Haram Sharif” anch’essa esagonale, che misura 255.000 metri quadri e può ospitare oggi 820.000 fedeli. Un tratto del pavimento ( “Mataf”) tutto attorno alla Kaaba è anche riscaldato d’inverno per conforto dei fedeli che ne praticano a piedi la rituale circumambulazione ( “Tawaf” 7 giri in senso antiorario).

I sette minareti

Nell’ “Haram Sharif” si trovano, oltre alla Kaaba, il “Maqam Ibrahim” (Stazione di Abramo) e il Pozzo di Zemzem ( Pozzo di Ismaele”).Attorno all’area complessiva della “Masjid” su ergono 7 minareti, il più alto e recente dei quali raggiunge i 59 metri di altezza . (Ricordiamo che nessuna altra Moschea al mondo ha 7 minareti : solo la “Sultanahmet camii” di Istambul ne ha 6 ) . Il “Maqam Ibrahim” è una piccola formazione rocciosa di colore nero-rosso, che si trova nella parte orientale della “Haram Sharif” a 3 metri dal suo angolo ovest. Di forma quadrata ( misura 40 centimetri di larghezza e lunghezza e 20 in altezza) presenta all’ apice una concavità riferita all’impronta di un piede di Abramo. Questi vi sarebbe salito, con il figlio Ismaele sulle spalle, per fargli completare la parte superiore della Kaaba. L’impronta si sarebbe adattata perfettamente al piede di Maometto quando vi salì. Luogo sacro di preghiera obbligatorio per i pellegrini prima di entrare nella Kaaba, attualmente è protetto da una struttura metallica dorata con pinnacolo e pareti di vetro che ne permettono la vista.

Dal Pozzo di Ismaele sgorga l’acqua che ha dissetato il figlio di Abramo, Ismaele

Il “Pozzo di Zemzem” (zem inghiottire a piccoli sorsi) racchiude una fonte millenaria di acqua potabile che si trova di fronte alla Kaaba, a 35 metri di profondità e 16 metri a nord della Moschea. E’ noto anche come “Pozzo di Ismaele” in riferimento alla leggenda secondo la quale acqua era sgorgata miracolosamente in quel posto desertico per consentire ad Agar, moglie di Abramo, di dissetare il suo piccolo figlio Ismaele. La KAABA ( “Al Kaa -ba al- Musharrafa” la benedetta, conosciuta anche come “Il Cubo” o “il Dado”) per l’Islam rappresenta in terra il Trono di Dio. Secondo la tradizione coranica, fu costruita da Adamo dopo la sua cacciata dal Paradiso. Distrutta durante il Diluvio Universale ( 3.400 a.C. secondo la Bibbia alessandrina dei 70) venne ricostruita da Abramo su ordine di Dio nel secondo Millennio a.C. Distrutta e ricostruita successivamente più volte ( 692, 682 a.C., 930 d.C.) , nel 1629, a seguito della grandiosa inondazione che distrusse anche la Grande Moschea, fu ricostruita da Murad IV. Da allora non subì più alcuna devastazione. Situata al centro della “ Haram Sharif”, è un edificio in pietra grigia , di forma cubica, lungo 12 metri, largo 11 e alto 13. I suoi angoli prendono nome dai luoghi verso cui sono orientati: angolo Yemen quello volto a nord- ovest, angolo Siria quello volto a sud-ovest, angolo Iraq quello volto a sud-est e angolo “della Pietra Nera” quello volto a nord-est.

La Kisma intessuto con lamine d’oro e d’argento avvolge la moschea e ogni anno viene sostituito dopo il pellegrinaggio

Da quest’ultimo si diparte a terra una striscia di pietre lunga 2 metri che indica ,obliquamente, l’inizio e la fine di ogni “Tawaf” ( percorso rituale) compiuto dai fedeli attorno al “Cubo”. All’esterno si trova, incassata nel muro adiacente all’angolo della Pietra nera, la “Al Multazam”, lastra verticale alta 2 metri, che indica il luogo per le preghiere. L’unico ingresso alla Kaaba si trova nel suo lato di nord-est ,chiuso da un robusto portale in legno istoriato. Tutta la Kaaba è completamente avvolta nei suoi quattro lati dalla “Kisma”, un velario di seta nera variamente intessuto con lamine d’oro e d’argento, che viene sostituito ogni anno al termine del pellegrinaggio rituale. Il velario dismesso viene diviso fra i fedeli presenti alla cerimonia. All’esterno della Kaaba, a 8,5 metri dal suo lato nord-est e ad essa affrontato, si trova un basso muretto in pietra, semicircolare , che delimita una zona residuo della prima Kaaba adamitica e ritenuta sede della sepoltura di Ismaele e di sua madre Agar. Tutta la zona della Haram Sharif attorno alla Kaaba è stata oggetto, nel corso dei secoli, ad opera dei fedeli , di sepoltura per centinaia di profeti di religioni precedenti l‘Islam. Costoro avevano anche invaso con oggetti e simulacri di divinità l’interno del “Cubo”, che venne successivamente del tutto ripulito da Maometto nel 630 d.C. Questo si presenta, oggi, completamente vuoto con pareti e pavimento marmorei ricoperti da preziosi tappeti.

Al Akhshat” pozzo essicato profondo 30 metri servito come ricettacolo dei resti delle vittime sacrificali

Lungo il suo asse longitudinale si ergono, allineate, tre colonne lignee finemente istoriate, distanti 2,3 metri l’una dall’altra e 1,5 metri dalle pareti dell’edificio, che ne reggono il tetto di legno. Fra due colonne si trova “Al Akhshat” pozzo essicato profondo 30 metri che, nell’antichità, era servito come ricettacolo dei resti delle vittime sacrificali uccise. Nell’angolo Yemen, a destra dell’ ingresso della Kaaba, è stata ricavata una stanzina di 2 metri quadrati e alta 2 metri , chiamata “Babut Tauban”  “Luogo del pentimento”per i fedeli) con una Porta della penitenza perennemente aperta per consentire ai pellegrini di potervi entrare per pentirsi in qualunque momento. Sempre internamente, al centro dell’angolo di nord-est, si trova, incastonata a 1,10 metri di altezza, la “Al Hajar al Aswad” la Pietra nera. E’ questa un frammento di roccia basaltica silicica, magmatica, di colore scuro con venature rossastre, di forma ovalare, alto 30 centimetri. E’ inserito in una corona d’argento che tiene uniti i vari frammenti in cui era stata spezzato, colpito , nel 683 d.C., da un masso catapultato dagli Omayyadi sulla Al Masjid al Haram nel corso del loro assedio alla Mecca.Secondo la tradizione islamica, essa in origine era bianca ed era divenuta nera a causa dei baci dei fedeli che, baciandola, vi trasferivano i loro peccati: sarebbe tornata bianca alla fine del mondo e sarebbe tornata in cielo. La storia della Al Hajar al Aswad è stata oggetto di racconti, interpretazioni. ipotesi tutte di natura dubbia e oscura ma comunque tutte volte a riconoscerle una natura divina, benefica , propiziatoria e comunque sacra.

La Mecca, in origine bianca, è diventata nera a causa dei baci dei fedeli che vi trasferivano i loro peccati

Secondo la più diffusa ipotesi, essa deve tale sacralità al fatto di esser di origine divina , donata da Dio ad Adamo per proteggerlo dagli spiriti maligni. Andata persa anch’essa durante il Diluvio universale, se ne era salvato un solo frammento raccolto da Nun (Noè) e da questi nascosta in una grotta dell’Heggiaz. Su indicazione di Dio venne ritrovata da Abramo e da suo figlio Ismaele che sul luogo del ritrovamento costruirono la Kaaba per proteggerla e conservarla. La sacralità di questa pietra è il motivo dei pellegrinaggi con i quali, da secoli, milioni di fedeli islamici raggiungono ritualmente la Mecca per poter vedere e toccare la Pietra inviata da Dio. Nel solo primo semestre 2023, primo dopo la sospensione dovuta al COVID 19, oltre un milione e mezzo di musulmani è arrivato alla Mecca per venerare la sacra Al Hajar al Aswad.

Gustavo Ottolenghi

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