La cosiddetta Novorossija (“Nuova Russia”), come abbiamo visto nel precedente articolo, era costituita dai tre governatorati di Kherson, Ekaterinoslav e Tavrija. Il governatorato di Kherson prendeva nome dalla sua capitale, città tornata pienamente alla ribalta con la riconquista da parte ucraina lo scorso 11/11/2022, giorno in cui sugli edifici pubblici di questa importante città tornò a sventolare la bandiera di Stato dell’Ucraina (Deržavnyj Prapor Ukraïny) dai colori blu e giallo (synij žovtyj), significativamente insieme alla bandiera blu dell’Unione Europea, oggi obiettivo e aspirazione di quasi tutto il popolo ucraino. Il governatorato imperiale di Kherson non coincideva però con l’attuale oblast’ ucraino omonimo (1) ma era molto più vasto.

Gli oblasti ucraini di Mykolaïv, Kirovohrad e Odesa

Quello di Kherson si estendeva infatti negli attuali oblasti ucraini di Mykolaïv, Kirovohrad e Odesa e comprendeva gran parte dell’attuale autoproclamata (e de iure moldava) “Repubblica moldava del Nistro”, con capitale Tiraspol (2). Il governatorato imperiale di Kherson, con una popolazione totale di 2.733.612 persone (equamente distribuite fra maschi e femmine, con una leggera prevalenza dei primi), aveva una maggioranza assoluta di ucraini (malorossy) ma questa era nondimeno la più bassa di tutti i nove governatorati ucraini, con l’eccezione del governatorato di Tauride (Tavrija). Infatti dal volume XLVII (Khersonskaja gubernija) del già citato censimento panrusso del 1897 (che ci fornisce dati po rodnomu jazyku “per lingua materna”) ricaviamo che nel detto governatorato gli ucraini (malorossy) erano il 53, 48 %, i russi (velikorussy) il 21, 05 %, gli ebrei l’11, 80 %, i romeni/moldavi il 5, 39 %, i tedeschi (nemcy) il 4, 52 % (3) ed i polacchi l’1, 13 % con tutte le altre etnie inferiori all’1% (di queste, non trascurabile la presenza bulgara con lo 0, 94%) (4).

Gli ebrei per religione (iudei) erano il 12,44%

Questi dati vengono in sostanza corroborati dai dati sull’affiliazione religiosa degli abitanti del governatorato che sono forniti dal medesimo volume. Gli ortodossi (pravoslavnye) erano l’80,15 % cioè praticamente tutti gli ucraini e tutti i romeni (moldavi) ed i pochi bielorussi, bulgari e greci, oltre a quasi tutti i russi (tranne in sostanza i soli “vecchi credenti” e qualche ebreo). Gli ebrei per religione (iudei) erano il 12, 44 % cioè tutti quelli definiti “di lingua ebraica” (evrejskij jazyk…ove però con questa locuzione si intendeva lo yiddish, non l’ebraico moderno, ancora in fieri!) (5) e alcuni che si definirono di altre lingue, soprattutto il russo. I cattolici romani (rimsko-katoliki) erano il 3, 48 % cioè tutti i polacchi e i due quinti dei tedeschi. I “protestanti delle varie confessioni” (protestanty razn. isp.) erano il 2, 65 % ovvero oltre la metà dei tedeschi. I “vecchi credenti e i devianti dall’ortodossia” (staroobrjadcy i uklonjajuščiesja ot pravoslavija) erano l’1, 03 % (tutti russi). Vi erano poi minoranze infinitesime di musulmani (magometane, lo 0, 09 %), di armeni-gregoriani e di altre fedi.

Gli ucraini costituivano la maggioranza assoluta in 4 su 6 uezdy

La situazione nei vari uezdy della gubernija presentava diverse peculiarità anche se gli ucraini costituivano la maggioranza assoluta in 4 su 6 e, negli altri due, costituivano la maggioranza relativa in uno uezd cosicché erano chiara minoranza solo in 1 uezd su 6.
Dalla stessa fonte si ricava infatti che gli ucraini (malorossy) erano la maggioranza assoluta nei 4 uezdy di Oleksandrija (85, 09 %), Jelysavethrad (66, 13 %) (6), Anan’ïv (62, 04 %) e Kherson stessa (55, 05 % poco più della percentuale del governatorato preso come un intero). Nei medesimi quattro uezdy i russi (velikorussy) non raggiungevano mai il quarto degli abitanti, andando dal 24, 6 % dello uezd di Kherson al 9, 38 % dell’ucrainissimo uezd di Oleksandrija passando per quelli di Jelysavethrad (15, 22%) e Anan’ïv (10, 97 %). Nello uezd di Tiraspol –oggi capitale dell’autoproclamata “Transnistria”, de iure moldava come abbiamo accennato- gli ucraini erano una mera maggioranza relativa (esattamente un terzo, il 33, 33 %), ma in ogni caso superavano in modo chiaro i romeni (moldavi) che erano il 24, 88 % e i russi (16, 95 %).

I russi non erano maggioranza assoluta, ma un’ampia maggioranza relativa

In uno solo dei 6 uezdy di questo governatorato gli ucraini erano una nettissima minoranza. Mi riferisco allo uezd di Odesa (in russo e italiano Odessa) ove i russi ascendevano al 37, 44% laddove gli ucraini dovevano accontentarsi del terzo posto (21, 88 %), superati di pochissimo anche dagli ebrei (21, 97 %) (7). Non si può tuttavia fare a meno di notare che neppure qui i russi erano maggioranza assoluta, bensì solo un’ampia maggioranza relativa. Non va inoltre obliato che nelle città gli ucraini erano di solito, a quell’epoca, sottorappresentati a beneficio di russi ed ebrei, come avveniva nel resto dell’Ucraina posta sotto lo scettro dei Romanov laddove nell’Ucraina austriaca avveniva la stessa cosa, ma a vantaggio di polacchi ed ebrei (qualcosa di simile avveniva pure, per restare in Russia, nel Severozapadnyj Kraj “Territorio del Nord-Ovest”, lì a svantaggio di lituani e bielorussi, e a vantaggio –oltre che di russi ed ebrei- anche dei polacchi, come avveniva in parte financo nell’Ucraina occidentale, massime in Volinia).

Gli ebrei erano fortissimi nelle città e ad Odesa ad esempio erano ben il 30,83 % (se a qualcuno pare molto, rammenti che nello stesso anno a Vilnius “la Gerusalemme del Nord” erano il 40% giungendo alla maggioranza relativa e a Minsk erano maggioranza assoluta !), al secondo posto dopo i russi che con il 49 % sfioravano la maggioranza assoluta (che non raggiungevano però neppure in Odessa città, vera roccaforte dei russi in quei giorni e ancora per diversi decenni), laddove gli ucraini ad Odesa città erano appena il 9,39 %.

Cosa si può arguire da tutta questa messe di dati?

L’interpretazione non è univoca, ma sembra prudente affermare che il governatorato di Kherson, pur non essendo certo un caposaldo dell’ucrainesimo e avendo alcune aree che a fine Ottocento erano francamente in maggioranza non ucraine (Odesa in primis, che sarà ucrainizzata solo in età sovietica e poi, soprattutto, dalla fine degli anni ’80 in poi con un’accelerazione dal 2014), non può in alcun modo definirsi “russo”, nel senso usuale (e moderno) del termine…sono i dati ufficiali della stessa Russia imperiale che spingono a questa conclusione, non vane elucubrazioni.

L’area di Kherson sarebbe stata “russa” da tempo immemore?

Non può quindi essere sostenuta storicamente la tesi secondo cui l’area di Kherson sarebbe stata “russa” da tempo immemore, o quantomeno dal XVIII secolo, a meno di considerare i malorossy (ucraini) parte dell’unico (e presunto) obščerusskij narod “popolo panrusso” che era ufficialmente la posizione delle autorità imperiali russe, ancorché smentita di fatto da quanto era pubblicato in molti dei loro stessi documenti; questa “visione delle cose” è ormai da decenni aborrita e rigettata con sdegno dall’intero popolo ucraino, al di là di ogni differenza politica, ideologica e geografica.

Max Vassallo

Note

  1. Uno dei quattro unilateralmente annessi dalla Russia il 30/9/2022 con una decisione che gli avvenimenti recenti hanno caratterizzato come vieppiù improvvida o quantomeno affrettata (gli altri tre sono quelli di Zaporižžja, Donec’k e Luhans’k) 2)
  2. Questa entità è chiamata da tutti colloquialmente Transnistria o à la russe Pridnestrov’e. Il nome ufficiale in russo è Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika (PMR), in ucraino è Prydnistrovs’ka Moldavs’ka Respublika (stessa sigla) e in “moldavo” cirillico è Република Молдовеняскэ Нистрянэ che starebbe per il romeno letterario Republica Moldovonească Nistreană (RMN).
  3. Una maggioranza, non grandissima, era di protestanti, mentre i restanti erano cattolici (i protestanti erano spesso mennoniti, seguaci dell’anabattista olandese del XVI secolo Menno Simons). I tedeschi emigrarono, su invito del governo imperiale russo, sotto Caterina II (1762-1796) e Alessandro I (1801-1825); da Nicola I (1825-1855) in poi, il governo imperiale russo divenne molto più freddo verso questi inorodcy “di origine straniera” (come erano definiti dai burocrati).
  4. Non va obliato che nella finitima Bessarabia vi erano enclaves bulgare non disprezzabili nel cosiddetto Budžak (in romeno Bugeac) e tuttora i bulgari sono una gran parte della popolazione del raion moldavo di Taraclia (nell’unità territoriale autonoma della Gagauzia) situato appunto nella parte moldava del Bugeac “storico” così come in quella parte di Bugeac/Budžak che nel 1940 fu assegnata dal Cremlino all’Ucraina (e dal 1954 è parte dell’oblast’ di Odesa).
  5. L’ebraico moderno, oggi lingua ufficiale dello Stato di Israele (Medīnat Yīsrā’ēl), è una lingua semitica come già a suo tempo l’ebraico biblico, mentre lo yiddish è una lingua sostanzialmente germanica farcita di slavismi e semitismi, per quanto scritta in caratteri ebraici.
  6. Oggi Kropyvnyc’kyj, dagli anni Trenta al 2016 Kirovohrad, nome che è stato mantenuto per l’oblast’, anche se potrebbe cambiare in ogni momento (in epoca protosovietica si chiamò brevemente Zinov’’jevs’k in quanto il noto bolscevico Zinov’ev -messo a morte nel 1936 all’inizio delle “Grandi Purghe”- era nato in quella città).
  7. In questo uezd notevole anche la presenza tedesca (10, 27 %).

 

 

 

 

Massimo Vassallo

Massimo Vassallo (Torino, 1968), dopo una prima Laurea in Ingegneria Elettronica (Politecnico di Torino) e una seconda Laurea in Storia (Università di Torino), ha conseguito il Dottorato di Ricerca in...

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