HAMAS “Movimento Islamico di Resistenza “ (Haraka al Mugawana al Islamijja) è una Organizzazione politica estremista, islamista, fondamentalista sunnita, considerata “terrorista” dall’Unione Europea. E anche dall’ O.S.A. (Organizzazione Stati Americani), dal Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Paraguay. Dichiarata dall’ O.N.U. “colpevole di violazione dei diritti umani e di crimini di guerra” il 9/10/2023 due giorni dopo l’attacco proditorio nel sud di Israele effettuato dalle sue truppe contro giovani ebrei in vacanza.

La prima Intifada iniziò nel 1987

Era stato fondato nei campi profughi palestinesi di Gaza il 10/12/1987 durante la “Prima Intifada” (1987/1993) dallo sceicco cieco e paralitico Ahmed Yassin. Costituì il braccio operativo della rete salafita dei “Fratelli musulmani”, organizzazione araba che propugnava la “Jihad”, la lotta santa contro Israele. Il suo scopo ( Statuto del 1998 abrogato e sostituito nel 2017) era quello di “liberare la Palestina, costruire uno Stato islamico antisionista e antisemita e distruggere Israele”. La sua sede attuale , dopo varie peripezie, è a Doha capitale del Qatar. HAMAS si articola in una branca civile assistenziale e in una politica militare sotto la guida spirituale dello sceicco Yassin. Tramite la prima provvide a costruire nella Striscia di Gaza e con l’aiuto della Siria e dell’Arabia Saudita, scuole, ospedali e una Università islamica. Con la seconda mise in atto la lotta armata contro Israele. Suo primo Presidente fu Khaled Meshal alla cui morte (2017) subentrò alla Presidenza dell’Ufficio politico di HAMAS Ismail Haniyek, tuttora in carica con Yahya Sinwar suo vice a capo dell’Organizzazione nella Striscia di Gaza. Morto Yassin – ucciso dagli israeliani nel marzo 2004 – gli subentrò come guida spirituale di HAMAS Abd al Aziz Rantissi, parimenti strenuo antisemita e negatore dell’Olocausto ebraico del 1939/1945 in Europa.

Nascono le Brigate Ezzedin al Qassam

Nello stesso anno anch’egli fu ucciso dagli israeliani e sinora non è stato ufficialmente sostituito. Nel 1992 HAMAS istituì una sua propria forza armata, le “Brigate Ezzedin al Qassam” ( nome assegnato loro in memoria dello sceicco Izz al Din al Qassam ucciso nel 1935 da militari britannici nel corso delle rivolte avvenute durante il Mandato inglese in Palestina). Esse vennero messe al comando del generale Mohammed Deif, cui succedette (2012) Marwan Isa attualmente in carica. Col passare degli anni la forza armata di HAMAS assunse una consistenza di tutto rispetto , supportata da aiuti internazionali. L’esercito giunse a contare su 30.000 uomini divisi in sei reggimenti,equipaggiati con fucili d’assalto Colt M 16 statunitensi e Kalashnikov AK 103 russi, fucili di precisione Dragunov russi, fucili mitragliatori Krinkov russi e missili da spalla Manpads 9k32 Strela e 25 A 7 Sarmat russi. La dotazione di razzi a disposizione comprende quelli libanesi Qassam 1 e 3, quelli russi BM21 Grad, quelli cinesi WS 1E, quelli iraniani Fair 5, quelli siriani Khaibar e M 302 e quelli anticarro nordcoreani Fagot ATA Spigel ATGM.

Il ruolo dell’Iran

I lanciarazzi più usati sono i nordcoreani Rpg 6 e quelli iraniani Rpg 29 Vampire. Questo complesso missilistico costituì il pericolo più serio per Israele che gli oppose il sistema difensivo “Iron Dome” (Cupola di ferro) composto da 10 batterie antimissili sparse in tutto il territorio ebraico. Questo sistema, basato su tre componenti ( radar rilevatore dei missili nemici in arrivo,centro operativo e missili intercettori) ,si è dimostrato efficace nel 90% dei casi in cui è intervenuto. Nel corso della “Seconda Intifada” (2000/2005) HAMAS iniziò una serie di attacchi alle città israeliane in risposta alle violenze che l’ I.D.F. ( Israeli Defence Force, Esercito israeliano) praticava su palestinesi che manifestavano lungo il confine tra la Striscia di Gaza e lo Stato ebraico. Attentati contro gli israeliani vennero effettuati nelle città di Gerusalemme (2002 e 2003 ), Rihon le Zion , Haifa e Netanya (2002) e Beersheba (2004) ma, secondo i principi di HAMAS, nessuno avvenne fuori dello Stato di Israele.

Nel 2002 Hamas sfida Al Fatah

Nel 2002 iniziò la lotta tra le due fazioni filopalestinesi rivali di HAMAS e di “Al Fatah” (rappresentante dello Stato palestinese del Presidente Mahmoud Abbas ) per il dominio sulla Cisgiordania e la Striscia di Gaza che, base agli Accordi di Oslo (1993) costituivano lo Stato di Palestina. Nel corso di alcune di alcune elezioni amministrative statali, HAMAS vinse nei confronti dell’Organizzazione rivale e, nel 2006 riportò una vittoria decisiva su “Al Fatah” (44% contro 41%) che le assicurò il controllo politico sulla Striscia di Gaza ( in Cisgiordania prevalse invece “Al Fatah”). Questa lotta intestina cessò l’anno successivo quando HAMAS riportò la vittoria nella “Battaglia di Gaza” contro “Al Fatah” conquistando il governo assoluto su tutta la Striscia. A seguito di tale fatto il Presidente Abbas dichiarò HAMAS fuori legge ed espulse dalla Cisgiordania tutti i seguaci di HAMAS che vi si trovavano. Segui un periodo di relativa calma nella regione sia fra HAMAS e “Al Fatah” e sia tra HAMAS e Israele, periodo che consentì ad HAMAS anche l’apertura di una sua filiale a Tiro nel Libano. Sporadici scontri avvennero tuttavia fra le due fazioni nel maggio 2021, nell’agosto 2022 e nel maggio 2023.

…. e Israele avvia l’Operazione Alluvione Al Aqsa

Nel frattempo Israele, dopo aver stipulato accordi di “normalizzazione” politica con alcuni Stati arabi confinanti (Egitto, Camp David 1979, Giordania Washington 1994, Emirati arabi “Abramo” e Barhein 2020) e l’O.L.P. ( Oslo 1993) aveva iniziato, nel gennaio 2023, analoghe trattative a Baghdad con l’Arabia Saudita. Il 7/10/2023, ufficialmente per vendicare, con l’ “Operazione Alluvione Al Aqsa”, azioni violente esercitate da dall’ I.D.F. su manifestanti palestinesi nella Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, lanciò improvvisamente una pioggia di 5000 missili su città israeliane e invase il territorio ebraico partendo dalla Striscia di Gaza. In realtà i motivi di tale aggressione vanno più probabilmente riferiti al tentativo di far fallire le trattative iniziate tra Israele e l’Arabia Saudita ( fallimento che in realtà avvenne). Questo attacco di HAMAS fu supportato anche da lanci di razzi provenienti dal Libano ad opera delle locali milizie sciite antiebraiche di Hezbollah. Il 10 0ttobre Israele rispose all’Operazione Al Aqsa dando inizio alla sua “Operazione Spade di ferro” le cui operazioni sono tuttora in corso.

Il partito di Dio paramilitare

HEZBOLLAH, letteralmente “Partito di Dio” è una organizzazione paramilitare islamica sciita panislamista,antisionista e antimperialista fondata nel 1982 a Beirut in Libano da Abbas al Musawi predicatore sciita con lo scopo di unire i vari gruppi militari sciiti in una unica formazione. A alla morte di Musawi (1992) gli succedette Hassan Nasrallah tuttora in carica come Segretario generale dell’Organizzazione. La sua sede fu posta nella capitale libanese a Beirut. Attualmente HEZBOLLAH controlla vaste aree del Libano sud orientale e la Valle della Bekaa lungo il confine con Israele (noto come “Linea blu”). Sostenuto dalla Siria e dall’Iran, HEZBOLLAH fu promotore di attività politiche, militari e assistenziali per il popolo. A questo scopo fondò istituti ( “Bayt al Mal” per i servizi finanziari, “Imam al Madhi” per i giovani scout), scuole e ospedali in tutto il Paese e sostenne economicamente le famiglie indigenti. Nel 1991 mise in funzione il primo canale televisivo nazionale “Al Manar” che, nel 2000, divenne anche satellitare.

HEZBOLLAH da ente assistenziale a partito politico

Nel 1982 HEZBOLLAH si era trasformato da ente assistenziale in Partito politico e partecipò alle elezioni nazionali libanesi di quell’anno portando una percentuale del 20% di suoi rappresentanti al Parlamento di Beirut. Assai più consistente fu la sua affermazione nelle elezioni successive quando divenne il secondo Partito del Paese raggiungendo il 45% dei deputati e nel 2018 allorchè conquistò 18 deputati su 24 del Parlamento. Nel 1985 emanò il suo “Manifesto politico” con il quale veniva definito il suo obbiettivo consistente nella “fondamentale fedeltà all’Ayatollah Ali Khamenei leader supremo dell’Iran, nell’annientamento dello Stato di Israele e nella lotta contro le milizie infedeli”. In breve tempo HEZBOLLAH organizzò una importate forza armata, la “ Saraya al Muqawama al Islamijja al Lubnaniyya” (Resistenza islamica libanese) che raggiunse, nel 2020, la consistenza di 15.000 uomini. Essa disponeva di droni, cannoni a lunga gittata, lanciarazzi Rpg 6 nordcoreani, missili anticarro nordcoreani Fagot Spigel, e iraniani Konturs 20 e Kornet 416 A , missili Qassam 2 e 3 libanesi, Grad BM 21 russi, M75 e Fair 5 iraniani e M302 e R 160 siriani che ne fanno – con Hamas – la più potente forza militare dell’Islam.

La strategia del terrore

Il 1997 fu l’anno in cui HEZBOLLAH venne riconosciuto come “Organizzazione terroristica” da Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Paesi Bassi e Israele e, dal 2003, anche dalla Lega araba e dall’Unione Europea ( 473 sì e 8 no). Altri Paesi (Francia, Italia, Spagna, Germania ) e O.N.U. riconoscono HEZBOLLAH come semplice “interlocutore” senza aggettivi. HEZBOLLAH era nata militarmente come reazione dei palestinesi libanesi all’invasione che l’I.D.F. aveva effettuato nel Libano nel 1982 per stroncare la guerriglia palestinese sostenuta dall’O.L.P. (Organizzazione per la liberazione della Palestina) lungo la “Linea blu” (Prima guerra libanese / israeliana). Questa guerra si concluse nel 1985 con la espulsione dal Libano dell’O.L.P. (che vi aveva la sua sede dal 1975).

Tutti contro Israele

Negli stessi anni HEZBOLLAH fu impegnata in una guerra civile in Libano contro il Premier Fouad Siniora che ne aveva imposto il disarmo, resistendo a quest’ordine. Nel 2005 HEZBOLLAH fece parte della “Alleanza dell’8 marzo” a sostegno del regime sciita del Presidente siriano Bashir al Assad nella guerra civile che imperversava in Siria. Il 2006 fu l’anno della Seconda guerra israelo/ libanese, durata 34 giorni. Essa era scoppiata a seguito di un attacco di una milizia HEZBOLLAH a una pattuglia israeliana presso il “Confine blu” al quale le I.D.F. avevano risposto con la “Operazione Cambio di direzione”. Cessò per intervento del Consiglio di sicurezza dell’O.N.U. HEZBOLLAH strinse allora rapporti con il Movimento Hamas nella lotta contro Israele e, nel 2018, cominciò a costruire nel suo sottosuolo corridoi diretti verso lo Stato ebraico per consentire l’eventuale ingresso di uomini commandos diretti verso Israele per compiervi attentati, secondo quanto appreso dai tecnici di Hamas che li avevano già costruiti al confine israelo/Gaza. L’attività bellica di HEZBOLLAH contro lo Stato ebraico iniziò con lancio di missili sul nord della Samaria israeliana in “solidarietà” con l’attacco di Hamas del 7/10/2023 nel sud di Israele.

Gustavo Ottolenghi

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