Nessuno può razionalmente sostenere che i 20 anni di America in Afghanistan siano stati un avventura di successo, non tanto per il crollo del castello di carte nel giro di pochi giorni, quanto per i risultati ottenuti.  La mia nazione si aggiunge ad una lunga lista di sconfitti in quella zona, in compagnia di nazioni ben più violente e crudeli, quali la Russia e l’Inghilterra.

La polemica di stampa e di pensiero in USA in questi giorni si incentra sulle colpe, vere o presunte, di Biden.  La sinistra, imbarazzata, lo assale, anche se con toni pacati.  La destra gode del suo imbarazzo, e ricorda a tutti che se ci fosse stato Trump sul ponte di comando, la ritirata sarebbe stata negoziata ed ordinata, senza gli eco della mai scordata Saigon.  Ambo i lati poi ricordano le vite perse, le spese sostenute, ed il fatto che la Caporetto afgana ritornerà il paese ad una gestione umana, civile e politica di tipo medioevale. Tutto vero, e come sempre, le parole di cordoglio e di vicinanza emotiva costano poco, e rendono ancor meno.  L’opinione pubblica, inizialmente scioccata, torna già alla solita apatia, e si focalizza su cose ben più importanti, quali la necessità di indossare la mascherina a Disneyland.

In pochi però si chiedono perché Biden e perché ora.  A mio avviso sono quelle le domande chiave, e, se avessi ragione, le motivazioni sarebbero da tenere a mente per il futuro.  Ancora una volta la storia, quella minuscola, ci offre la chiave di lettura.  E le risposte sono due.  Prima di tutto, era dal 1960 che un Presidente americano aveva un figlio od una figlia in servizio attivo militare (active duty).  L’ultimo fu Eisenhower.  Erano passati la bellezza di 61 anni.  Fino a Biden.  L’ottica di un presidente/genitore nei confronti della guerra è per forza diversa, benché uno possa sforzarsi, dall’ottica di un Presidente i cui figli non siano a rischio.  Secondo, Biden è da sempre opposto ad un intervento a lungo termine in Afghanistan. Si era apertamente detto contrario all’incremento militare USA dell’amministrazione Obama, la cosiddetta surge.  Al contrario dei politicanti di media tacca, Biden statista capisce che, diversamente dagli iPhone, la democrazia non è bene di esportazione, e non deve essere dettata dalle armi. Due più due.  Non crede nella missione, e capisce e non condivide i rischi a cui sottoponiamo le truppe.  Due più due.  Aritmetica base, ed allora si va a casa.  Giusto o sbagliato che sia, si va a casa.  Sperando che si sia capito che se le guerre si fanno e si fanno violente e veloci, e possibilmente non asimmetriche ed in casa d’altri.

Antonio Valla

Antonio Valla

Nato a Milano e formatosi tra l’Italia e la California, ha fondato nel 2009 la Valla & Associates, Inc., P.C., dopo aver creato la Gilliss Valla e Dalsin, LLP nel 1994. Specializzato in casi di contenzioso...

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