Dopo le elezioni europee, TG, talk show e carta stampata hanno “bombardato” gli italiani con le analisi delle cause del crollo elettorale del M5s e del successo della Lega. I vari Travaglio & Soci hanno evidenziato che gli elettori hanno punito i 5s per essersi appiattiti su Salvini, ed essersi spostati troppo a destra, tradendo così i valori fondanti del movimento. A conferma di tale analisi i mass media hanno evidenziato i tentativi preelettorali di Di Maio, Di Battista e Fico, di riportare la barra a sinistra, stoppando il protagonismo di Salvini e rilanciando le parole d’ordine care al Movimento. A detta del giornalismo italiano ciò non è bastato, determinando un crollo elettorale. Sulla base di tali ragioni si è sollecitato l’impegno a non coonestare il Salvini-pensiero e a rilanciare i valori progressisti del Movimento.

De gustibus non est disputandum ed è giusto che ognuno possa manifestare liberamente le proprie opinioni, ancorché infondate. Non ci si deve però dimenticare che i cittadini hanno il diritto di essere informati del fatto che tutti i dati reali e formali esistenti sulla questione forniscono un quadro della realtà complesso e diverso da quanto propagandato. È sufficiente entrare nel sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri ove vengono depositati i sondaggi eseguiti dalle società accreditate – gli unici sondaggi conformi alle norme vigenti e ai presupposti statistici idonei a garantire l’attendibilità delle ricerche svolte – per scoprire “il mondo reale dell’ignoto”. E così si scopre (Tecné 27.5.2019, committente Mediaset) che l’analisi dei flussi elettorali ha evidenziato che la maggior parte dei transfughi del M5s è andata alla Lega, facendo del Movimento uno dei grandi contributori di Salvini, insieme a FI e FdI. E si scopre pure (Ipsos 28.5.2019, committente ITV Movie) che la maggior parte degli intervistati ritiene che nel Movimento abbiano prevalso le idee più progressiste e di sinistra, che non sono piaciute a molti dei loro elettori. In ordine al contratto di governo (Tecné 2.6.2019, committente RTI) la stragrande maggioranza degli elettori del M5s ritiene che si debba andare avanti con la stessa formazione realizzando quanto previsto dall’accordo con la Lega (82%), intenzione confermata anche da una ricerca SWG 3.6.2019, committente La7, secondo cui il 77% degli elettori M5s ritiene si debba assolutamente continuare a governare con la Lega.

Tutto ciò ci deve far riflettere sull’ossimoro dato dal fatto che il sistema dell’informazione spesso non rispetta il diritto dei cittadini di essere informati. Possiamo però consolarci: nel 2019 l’Italia è risalita dal 46° al 43° posto nella classifica della libertà di stampa. Se ci impegnassimo maggiormente-ad esempio fornendo i dati estratti dalle analisi sui flussi elettorali, nel 2020 potremmo raggiungere i paesi più liberi che ci stanno davanti in classifica (WPFI2018 fra gli altri Giamaica, Costa Rica, Suriname, Ghana, Namibia, Organizzazione Stati Caraibici, Trinidad e Tobago, Sudafrica, Burkina Faso).

Massimo Chioda

Discussione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *