Le radici della guerra in Ucraina derivano da sue colpe”. “Ha fatto più danni alla Russia che Hitler”. Questi i primi commenti che ci arrivano da Mosca lasciano attoniti.

L’uomo che ha cambiato le sorti del mondo, Mikhail Gorbaciov, nel tragico e sconvolgente secolo scorso, è stato amato dagli avversari storici della Russia, ma probabilmente non dai suoi concittadini.

Salvo qualche caso isolato, in fondo, la rivoluzione di Gorbaciov non è stata capita, forse non apprezzata, sicuramente interpretata più come una resa all’Occidente che non un ritorno alla libertà.

Sono stati tre i passaggi chiave della sua carriera politica

Primo. Nel 1985 diventa, alla morte di Cernenko, segretario del PCUS e già l’anno successivo firma le due grandi riforme, la “Glasnost” (trasparenza) e la “Perestrojka” (ristrutturazione) che segneranno il punto centrale della sua politica e il maggior successo internazionale della sua figura ma decreteranno, nel contempo, anche la fine paradossale del suo consenso interno.

Nel 1986 incontra Reagan

Secondo. Sempre nel 1986, ad ottobre, accetta di incontrare il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan a Reykjavik. Una negoziazione sulla riduzione degli arsenali nucleari in Europa che porterà 11 anni dopo (ma era già stato cacciato), nel 1997, alla firma dello storico trattato che cambiò i rapporti fra l’Occidente e l’ex Unione Sovietica.

Il tentato golpe del 1991

Terzo. Nell’agosto del 1991 viene sequestrato nella residenza presidenziale in Crimea, durante un tentato golpe dei comunisti conservatori e contestatori delle innovazioni liberali di Gorbaciov. Gli subentrerà Eltsin che a dicembre decreterà la fine dell’URSS.

Un presidente che si dimette

Tra le tante e troppo avanzate riforme dell’era Gorbaciov, anche un esempio unico nella storia dei regimi nel mondo. Un passaggio di consegne senza spargimento di sangue con il Presidente deposto che, per evitare una guerra civile, rassegna le dimissioni e passa il testimone al suo successore, aiutandolo, invece di contestarlo.

Ha rappresentato la speranza per milioni di cittadini

Con la moglie Raissa, rappresentò una speranza per tutti i cittadini del Villaggio Globale. Oggi lascia una Russia che sogna di poter tornare ad essere una potenza mondiale o addirittura un nuovo impero sul modello zarista.

Un paradosso sul quale riflettere amaramente.

Redazione

La redazione de L'Incontro

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