Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 420 milioni di kWh. Un dato pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 190 milioni di euro. Ma non solo. Ricadute positive si hanno anche in termini di sostenibilità ambientale. Il minor consumo elettrico, sempre secondo Terna, ha consentito al Paese di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 200 mila tonnellate.

Meno emissioni di CO2, più risparmio economico…

Il beneficio economico – dice Terna –  è calcolato considerando che quest’anno, nel periodo di ora legale  – cominciato domenica 27 marzo e che si concluderà domenica 30 ottobre con il ritorno all’ora solare –  il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (dati ARERA) è stato di circa 45 centesimi di euro al lordo delle imposte.

In 18 anni risparmiati quasi 11 miliardi di kWh

Dal 2004 al 2022, secondo l’analisi della società, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato di circa 10,9 miliardi di kWh. E inoltre ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.

Una richiesta tardiva per il Governo Meloni…

Per convincere il Governo a prorogare almeno fino alla fine di novembre l’ora legale sono state raccolte in fretta e furia 265.000. A promuovere l’iniziativa la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit. “Siamo oramai a numeri da proposte di Referendum Popolare, spiegano il presidente Sima, Alessandro Miani, e il Presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele. A questo punto non escludiamo di percorrere formalmente questa strada. Chiediamo quindi alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di trovare il modo di congelare il passaggio all’ora solare previsto per la notte del 29 ottobre. Nel mese di proroga il gestore della rete elettrica potrebbe così verificare il reale risparmio ottenibile in termini economici e ambientali”.

Una scelta semplice, a costo zero

Sima e Consumerismo No Profit hanno dato voce agli italiani, fornendo elementi scientifici per una completa valutazione dell’impatto di questa misura. Peraltro già attuata durante i periodi bellici e di crisi energetica. Una scelta semplice, a costo zero e in grado di contribuire al superamento del momento economico che il Paese si appresta ad attraversare. Oltre al risparmio energetico, che secondo le stime di Terna col crescere dei prezzi del gas è passato da 500 milioni l’anno ad oltre 2, 5 milardi di euro per il solo 2023, si aggiungerebbe un taglio di emissioni pari a 200.000 tonnellate di CO2.  Equivalenti a quella assorbita piantando 2 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria.

Una proroga per valutare i veri benefici

La proroga di 4 settimane (come già avvenuto negli USA nel 2007) dell’ora legale consentirebbe di valutare l’effettivo impatto di questo tipo di misura. “In un momento in cui ai cittadini viene chiesto di non accendere i riscaldamenti o abbassarne la temperatura, evitare di usare due elettrodomestici contemporaneamente e fare la lavatrice di notte, questa sperimentazione ci sembra possibile”. Proseguono Miani e Gabriele. “Le 265.000 firme raccolte in poche settimane sono un segnale che i cittadini stanno mandando ai nostri governanti. Crediamo nel buon senso della Presidente Meloni perché conceda la proroga dell’ora legale per un mese”.

Domenico Megali

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