Già scossa e ridicolizzata per lo scandalo Soumahoro, la “Sinistra” si trova ancora nell’occhio del ciclone per il Qatargate. Personaggi influenti dell’Unione Europea (tra cui non mancano italiani) tutti o quasi dell’area progressista, sono in odore di avere coltivato relazioni pericolose con l’emirato mediorientale per creare un clima favorevole (o, perlomeno non troppo ostile) al Paese, in particolare in occasione dei Mondiali di calcio.

Sono rigorosamente garantista

La precisazione doverosa è che sono rigorosamente garantista. Ma in questo studio non mi occupo assolutamente degli aspetti processuali, bensì dell’effetto immagine. Il tema è cosa ne pensa l’opinione pubblica sul fatto che queste scabrose vicende, a torto o a ragione, vedano chiamata in causa la Sinistra italiana ed europea.

Il mio, come gli altri pubblicati su L’Incontro, è uno studio di natura qualitativa e non quantitativa. Si basa su 12 interviste telefoniche realizzate mercoledi 14 dicembre  scorso. L’indagine, pur non potendo vantare una rappresentatività statistica assoluta, offre comunque indicazioni significative. Anche se nell’immaginario collettivo i due scandali sono legati da un fil rouge (scusate il doppio senso), in questa indagine mi sono concentrato sul Qatargate.

Compagni della finanza e delle lobbies…

Diverse chiavi di lettura sono emerse. La prima è che la Sinistra avrebbe perso la sua connotazione sociale per diventare il partito (in senso lato) degli affari. Insomma da “Compagni dei campi e delle officine” a “Compagni della finanza e delle lobby”. E, quando si tratta di affari, qualche affare sporco c’è sempre. A livello elettorale questa metamorfosi è clamorosa. Nei centri storici delle grandi città, dove fino agli anni Novanta la Destra (anche qui in senso lato) avrebbe potuto candidare un pupazzo, sicura di vincere egualmente, ora dominano i candidati di Sinistra. E il contrario avviene nei comuni dell’hinterland. Chi non è più giovane ricorda che “pariolino” (come “sanbabilino”) era sinonimo di estremista di destra. Ora il pariolino per definizione è Carlo Calenda.

Lobbies e corruzione

Più sono puritani, più hanno il sedere sporco, soleva dire Napoleone, intendendo che chi pubblicamente ostenta una superiorità morale, non di rado, in privato, si dimostra privo di scrupoli. Secondo alcuni intervistati, questo sarebbe lo specchio della Sinistra di oggi. Altri invece modificano l’angolazione, sostenendo che l’uomo è un essere imperfetto e corruttibile e che “dirty business” si consumano a destra, al centro e a sinistra. La corruzione a sinistra fa più clamore proprio perché coinvolge chi si atteggia a paladino dei comportamenti virtuosi.

Infine, alcuni intervistati ritengono che per il Qatargate non è sorprendente il presunto (ribadiamo, presunto è tutto da provare) coinvolgimento del mondo “progressista”. Opinion leader e media pendono a sinistra. È logico che chi vuole costruirsi una buona reputazione, si rivolga a chi ha le maggiori relazioni per aiutarlo.

Nestar Moreno Tosini

 

Nestar Moreno Tosini

Laureato in Scienze della comunicazione presso l’Università della Svizzera italiana, Nestar Moreno Tosini è un giornalista e sociologo italosvizzero

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