Camminare è un gesto naturale che ci appartiene fin dall’infanzia. Quando abbandoniamo la posizione a quattro zampe e un poco alla volta ci lanciamo incerti alla scoperta del mondo che ci circonda. Tra i sorrisi e gli evviva dei nostri genitori. Camminare, scrive Thoreau, consiste nella capacità di staccarsi dai pensieri quotidiani per guardare dentro di sé ed entrare in sintonia con la natura. Camminare per trovare il tempo di pensare, per fermarsi a leggere e meditare come nelle Passeggiate Spirituali organizzate ogni anno in occasione di Torino Spiritualità. Ma anche camminare verso un nuovo futuro, come i tanti migranti che fuggono da guerre e povertà. O camminare pure per non pensare, seguire semplicemente i passi senza l’ansia di dovere fare altro. Proprio sui passi, nel silenzio dei propri pensieri o nelle chiacchiere della socialità, si fonda una nuova iniziativa benefica del Banco Alimentare del Piemonte. Ne parlo con Salvatore Collarino, presidente, e Chiara Lignarolo, responsabile delle attività di comunicazione.

Presentiamo il Banco Alimentare a livello nazionale

La Fondazione Banco Alimentare ONLUS coordina e guida la Rete Banco Alimentare, 21 banchi presenti in tutte le regioni d’Italia. In estrema sintesi parliamo di 126.235 tonnellate di cibo raccolte, 1.669.306 persone aiutate, 7612 strutture caritative convenzionate, 1869 volontari.

Quindi il Banco Alimentare non è solo la Colletta, l’appuntamento di novembre che ormai conosciamo tutti, è un’attività che copre tutto l’anno.

Sì, è un lavoro quotidiano che ha lo scopo di aiutare le persone in difficoltà e contrastare lo spreco di cibo. Un contributo anche al raggiungimento dei 17 obiettivi dell’agenda ONU 2030 per la sostenibilità. I benefici infatti sono sociali, ma anche economici, ambientali e culturali. I prodotti alimentari ancora utilizzabili e che andrebbero sprecati ritrovano la loro finalità presso le Strutture Caritative. Le aziende riducono i costi di stoccaggio ed eliminano gli alti esborsi per lo smaltimento, con benefici anche fiscali. Il cibo non diventa rifiuto, non si spreca l’acqua utilizzata per produrlo e si risparmiano emissioni di CO2.

E adesso, dopo il Trentennale nazionale del 2019, ho un ricordo personale della sudata in bicicletta per trasformare i chilometri percorsi in chilogrammi di cibo da donare, quest’anno tocca al Banco piemontese festeggiare i suoi 30 anni. Qualche numero sulla vostra realtà locale-

Cinque sedi distribuite sul territorio regionale, 164 volontari, 563 Strutture Caritative convenzionate, 108.992 persone aiutate con 18 milioni di pasti distribuiti. Ci sostengono 144 aziende donatrici, 310 supermercati e 11 mense.

Pandemia, guerra in Ucraina, aumento dei costi energetici e inflazione, una sequenza micidiale di eventi negativi che certamente avrà condizionato e immagino ancora influisca il vostro operare.

Ci sono certamente due dati importanti. Il primo è la tendenziale contrazione nella donazione di alimenti. L’aumento dei costi delle materie prime ha infatti reso le aziende ancora più attente nella riduzione delle eccedenze. Il secondo è l’incremento dei nostri costi di gestione. Il costo di recupero e gestione di un pasto equivalente, pari ai un mix di 500 grammi di alimenti, è passato da 0,07 euro a 0,10 euro, un + 42% nel 2022 rispetto agli anni precedenti. Un cammino piuttosto difficile

Parliamo allora dei passi che diventano pasti. In cosa consiste l’iniziativa e come di sviluppa nel tempo?

“Cammina per il Banco Alimentare”, così abbiamo chiamato il progetto, si sviluppa in 11 facili escursioni cittadine o nelle vicine montagne, della durata di circa 3 ore, organizzate in collaborazione con Pampa Trek. Con ogni camminata, il partecipante ci aiuta a distribuire 2 pasti!

E se qualcuno camminare non può o proprio non ne vuole sapere?

Ci sono tanti modi per aiutare comunque il Banco Alimentare. Puoi diventare volontario, puoi partecipare alle attività di riconfezionamento in magazzino oppure contribuire con una donazione a sostenere i nostri progetti. Gli appuntamenti sono tutti fissati per il giovedì mattina, sarò con loro per qualche uscita. Qualcuno ha voglia di unirsi?

Alfredo Valz Gris

 

Alfredo Valz Gris

Biellese dalle radici walser, laurea in economia, oltre trent’anni di attività nella comunicazione. Alla passione per montagna e outdoor abbina l’interesse per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda...

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