Uno sciopero dei ciclofattorini e il boicottaggio dei clienti del cibo consegnato a domicilio, sono queste le conclusioni alle quali è arrivata l’assemblea nazionale dei rider convocata dalle rete Rider X i Diritti. Il giorno scelto per questo stop è il prossimo 26 marzo.
“Il primo dato da registrare è la straordinaria partecipazione, 32 città connnesse da Nord a Sud con una copertura pressoché totale di tutte le piattaforme del settore. Abbiamo registrato un netto rifiuto del contratto collettivo nazionale Assodelivery e una indignazione crescente, anche alla luce dei clamorosi risultati dell’indagine della Procura di Milano” spiegano i portavoce dei rider.
Un settore, quello dei rider, che spesso si muove tra rivendicazioni sindacali, richiesta di conferma di diritti fondamentali e scontri nelle aule giudiziarie. Tutto questo con la politica sullo sfondo che sia a livello nazionale sia a livello locale ha cercato di trovare una soluzione per evitare le forme di sfruttamento nei “lavoretti”, rapportandosi anche con grandi società estere del mondo digitale.
Da qui anche la richiesta più ampia di mobilitazione: “Invitiamo tutte e tutti le/i presenti e non all’assemblea ad incrociare le braccia e scioperare quel giorno, sollecitando inoltre tutte/i le/i clienti delle app a non usufruire del servizio in quella data, in solidarietà alla nostra lotta. Come abbiamo sempre detto, questa battaglia non è per noi ma per tutti, siamo quindi aperti alla solidarietà e alla partecipazione di altri lavoratori e precari in lotta.
È importante a nostro avviso ribadire con una protesta nazionale che coinvolga tutti i territori e il maggior numero di riders (e di clienti attraverso il boicottaggio) la necessità di arrivare al riconoscimento di tutti i diritti al più presto, alla luce anche del fatto che siamo stati equiparati durante il lockdown a lavoratori essenziali e riconosciuti come lavoratori dipendenti e/o eterorganizzato cui spettano le tutele piene della subordinazione”, hanno concluso i Rider.