Come sta accadendo per Fleximan, anche per Jannik Sinner il pubblico dei social si è diviso in due schieramenti contrapposti. Da una parte c’è chi lo esalta, non solo per gli aspetti strettamente tennistici del suo trionfo agli Internazionali d’Australia (primo italiano a vincere uno slam 48 anni dopo Adriano Panatta), ma anche come ragazzo da prendere a modello. Dall’altra c’è invece chi, a livello personale, lo critica ferocemente per la sua residenza fiscale a Monacò.

E come avviene per il “giustiziere d’autovelox”, anche per il 22enne fuoriclasse di San Candido, i fan sono più numerosi degli hater. Certo tra il mitico (nel senso che la sua – o le sue – identità è avvolta nel mistero) Fleximan e Sinner c’è una differenza sostanziale: il primo si pone contro la legge, il secondo, per quanto è dato sapere, non è né un elusore, né un evasore e la sua scelta di pagare le tasse nel Principato può essere considerata immorale, anti patriottica, ma non illegale.

A livello sociologico c’è però un aspetto che unisce la storia dei due. Chi difende Sinner usa le stesse motivazioni di chi difende Fleximan: è giusto opporsi alla voracità, per non dire alla prepotenza, dello Stato. Il primo lo fa portando la residenza fuori dall’Italia ed evitando così di pagare imposte tra le più alte d’Europa. Il secondo distruggendo i rilevatori di velocità, che sono visti più come uno strumento per spremere i cittadini che come salvavita.

Insomma, mentre durante la pandemia la maggior parte dei cittadini accettava senza troppe discussioni le imposizioni pubbliche, comprese le più cervellotiche, e i “ribelli” costituivano una sparuta minoranza di reietti, ora il sentiment pare cambiato. L’autorità pubblica è vista sempre meno come un padre, magari severo, ma che ha a cuore il bene collettivo. Coerentemente con questo sentiment, alcuni ammiratori di Sinner hanno applaudito anche la sua scelta di non accettare l’invito a Sanremo da parte di Amadeus. Questo perché il Festival è visto, a torto o a ragione, come uno strumento del “sistema”. Auspico che i lettori de L’Incontro si esprimano su questioni così delicate e controverse.

Nestar Moreno Tosini

Nestar Moreno Tosini

Laureato in Scienze della comunicazione presso l’Università della Svizzera italiana, Nestar Moreno Tosini è un giornalista e sociologo italosvizzero

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