Torino si avvia a diventare la capitale della fotografia e dell’immagine in movimento, rinnovando una vocazione che la città, nel suo spirito innovativo, ha più volte dimostrato in passato. Domani 17 maggio nelle monumentali Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, dedicate alla immagine fotografica, si affianca la terza edizione della fiera dedicata all’arte fotografica, The Phair, di Roberto Casiraghi. A questo si affianca l’ampio programma dei Torino Photo Days, in calendario dal 24 al 29 maggio 2022.

Una città dedicata alla fotografia e all’immagine

Queste iniziative accrescono la già ampia offerta museale e di mostre dedicate alla fotografia e all’immagine. Dal Museo del Cinema della Mole antonelliana all’importante videoteca della Galleria civica di arte moderna e contemporanea, curata con competenza e visione da Elena Volpato. Per non parlare dell’attenzione da sempre dedicata a questi media dai molti operatori del contemporaneo, come il Castello di Rivoli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Merz, le OGR, e gli spazi indipendenti, da Almanac a Cripta all’Associazione Barriera.
Ma l’obiettivo ancora più ambizioso, e da tanto tempo sollecitato, è quello di dare vita a un secondo week end del contemporaneo, oltre a quello consolidato e di successo di novembre, che si gioca intorno ad Artissima. Il week end di maggio potrebbe essere un nuovo importante volano per la città, per la sua offerta culturale. Ma anche per far diventare imprescindibile una visita primaverile a Torino, in quel circolo virtuoso che lega cultura, turismo e attività economiche.

Uno slancio trainato da Camera

Il successo di questa sfida dipende dalla capacità di tutti gli attori del territorio di comprenderne l’importanza e fare ciascuno la sua parte. I segnali ci sono, a iniziare dalla partecipazione qualificata ai Torino Photo Days, ai quali hanno aderito tutti le principali sedi museali ed espositive della città. Non si può che essere ottimisti, soprattutto se la situazione generale consentirà di tornare a programmare viaggi e visite. In attesa di questi eventi, ormai prossimi, è giusto che la strada venga aperta da chi, più di ogni altro, si è occupato di fotografia in città: Camera, Centro italiano per la fotografia, diretta da Walter Guadagnini.

Capolavori della fotografia moderna 1900-1940: la collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York

Visitabile da Camera fino al 26 giugno 2022, la collezione di fotografia del collezionista svizzero Thomas Walther è stata acquisita alcuni anni fa dal MOMA di New York. Si tratta di oltre 230 lavori fotografici di ben 121 artisti fotografi, che coprono un periodo dal 1900 al 1940. Un periodo in cui la fotografia si è trasformata  da semplice documento a terreno di sperimentazione espressiva e tecnica. La collezione documenta in modo straordinario questo periodo centrale della storia della fotografia artistica, senza lacune e con una serie veramente impressionante di veri capolavori.

La mostra è organizzata in sezioni, che aiutano a comprendere come i lavori fotografici abbiano saputo affrontare e interpretare le tematiche di un periodo estremamente complesso. Segnato dai due grandi conflitti mondiali, dalla crisi economica del ‘29, dallo scontro delle ideologie, dal colonialismo e dall’antisemitismo, dalla fine delle avanguardie storiche e dal “ritorno all’ordine” anche in ambito artistico. I lavori di importanza capitale sono tali e tanti da non poter qui proporre alcuna selezione o scelta. Ne consigliamo una visita attenta e magari l’acquisto del catalogo, che costituisce un ottimo strumento di conoscenza anche per chi voglia avvicinarsi al mondo della fotografia d’arte e ad un suo periodo di grande spinta creativa.

Entra in gioco l’avanguardia

In un momento in cui la spinta delle avanguardie storiche di inizio 900 si stava spegnendo, sostituita dal recupero della classicità, i fotografi presero il vessillo della sperimentazione. Con questo nuovo media si assunsero il compito di continuare a sviluppare ricerche non convenzionali, sia sul piano tecnico che espressivo. In questa prospettiva, ebbero un ruolo centrale artisti che frequentarono e praticarono con grande impegno entrambi gli ambiti. Delle arti pittoriche e scultoree e della fotografia. Da Laszlo Moholy-Nagy, a El Lissitzky e Aleksandr Rodčenko, a Man Ray, a Luigi Veronesi, svolsero un essenziale ruolo di stimolo e di esempio. Svelarono le capacità innovative e sperimentali del mezzo pur provenendo da esperienze diverse,

L’importante ruolo delle donne nella fotogafia

Inoltre ricordiamo l’eccezionale ruolo che ebbero in questo periodo le donne fotografe. Le artiste della pittura e scultura di cui era riconosciuta l’importanza si contavano sulle dita di una mano. Mentre le fotografe di altissimo livello erano già molte di più. Berenice Abbott, Marianne Breslauer, Lore Feininger, Florence Henri, Irene Hoffmann, Lotte Jacobi, Lee Miller, Tina Modotti, Lucia Moholy. La mostra ne illustra il ruolo centrale e affianca a questi nomi già molto noti quelli di altrettante fotografe di talento che operarono nel periodo. Con i loro lavori e la loro stessa vita, queste artiste proposero un modello femminile nuovo, di donna indipendente, liberata dai ruoli tradizionali. Una donna che attraversa il mondo con la macchina fotografica ed è capace di essere protagonista e testimone del proprio tempo.

Riccardo Montanaro

Riccardo Montanaro

Libero professionista Servizi legali - Studio legale Montanaro e Associati.

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