Il 19 giugno di quest’anno la Repubblica Popolare Cinese ha varato, nel porto di Shanghai, la più moderna nave militare portaeromobili del mondo. Ufficialmente si tratta di una unità per la ricerca scientifica della “Zhongguo Renmin Jiefangjun Haijun” (Marina militare popolare cinese) destinata alla esplorazione di fondali marini profondi. E inoltre alla ricerca di mezzi affondati, al monitoraggio delle correnti e dei cicloni marini e a osservazioni tridimensionali dei flussi oceanici mediante l’impiego di droni imbarcati a bordo.

Zhu Hai Yun naviga anche senza equipaggio a bordo

E’ stata costruita a Guangzhou, grande città costiera nel sud della Cina, nei Cantieri Huangpu Wenchong della Società statale China State Shipbuilding Corporation sotto il controllo del Southern Marine Science and Engineering Guangdong Laboratory della Università di Zhuhai. La nave è lunga 88,5 metri, larga 12 metri (20 al ponte di volo), ha pescaggio di 6 metri, dislocamento 2.000 tonnellate, velocità massima 18 nodi. La sua catatteristica peculiare è rappresentata dal fatto che, in mare aperto, è in condizioni di navigare senza equipaggio a bordo e solo con sistemi di intelligenza artificiale programmata (UMV Unmanned marine vehicle). Alla partenza da porti piccoli o affollati è guidata con sistemi di guida a telecomando a terra. La sua costruzione era iniziata nel luglio del 2021 e sarà attiva probabilmente nei primi mesi del 2024.

Può imbarcare fino a 50 droni volanti

E’ in grado di imbarcare sino a 50 droni volanti, 5 droni sottomarini di ultima generazione UUV (Unmanned Underwater vehicle ) e 5 nuovissimi motoscafi “Jary” USV (Unmanned surface vehicle) guidabili senza piloti a bordo, tutti dotati di tecnologia laser che consente l’interazione fra di loro senza intervento umano. La nave appartiene – secondo la classificazione internazionale N.A.T.O del 2016 – alla classe delle “Navi portaeromobili” . Non può rientrare ufficialmente nel novero delle navi “Portaerei” in quanto, sempre secondo la classificazione N.A.T.O., non è destinata a “missioni di potenza bellica”, non supera le 50.000 tonnellate di dislocamento, non è in grado di trasportare, lanciare e ricuperare oltre 40 aerei ad ala fissa, non può portare carichi superiori a 40.000 tonnellate e non dispone di armi per la difesa aerea e per l’ offesa navale (caratteristiche indispensabili per la classificazione di una nave come “Portaerei”).

Centinaia di portaerei pronte a salpare da ogni oceano

Possiamo ricordare che, attualmente, sono presenti “Portaerei” nelle Flotte militari del Giappone ( 2 navi , la “Irumo” e la “Kaga” entrambe da 27.000 tonnellate di dislocamento). Dell’India (1 , la “Vikramadija” da 44.000 tonnellate); della Cina (1 , la “Liaoning” da 58.000 tonnellate); della Russia (1 , la “Admiral Kuznetsov” da 57.000 tonnellate) tutte a propulsione convenzionale a turbine. E della Francia (1, la “Charles de Gaulle” da 44.000 tonnellate) a propulsione nucleare. A oggi compaiono anche le “Superportaerei”, navi caratterizzate essenzialmente da un dislocamento superiore alle 60.000 tonnellate. Navi di questo tipo sono a disposizione della Gran Bretagna (2 , la “Prince of Wales” e la “Queen Elizabeth”, entrambe da 65.000 tonnellate), della Cina (2 , la “Shandong” da 67.000 tonnellate e la “Fujian” da 100.000 tonnellate, in costruzione) tutte a propulsione convenzionale a turbine.

Le undici degli Stati Uniti tra racconti e leggende

Inoltre degli Stati Uniti (11 , le “Nimitz”, “Carl Wilson”, “Abraham Lincoln”, “John C. Stennis”, “Dwight Eisenhower”, “Theodor Roosevelt”, “George Washington”, Harry Truman”, “George W.H. Bush”, “Gerald Ford”, “Ronald Reagan”) tutte a propulsione nucleare. Entro il 2025 è previsto il varo di altre due portaerei indiane a propulsione convenzionale a turbine e di due superportaerei cinesi e di quattro statunitensi a propulsione nucleare. La superportaerei statunitense “Enterprise” risulterà superiore anche alla “Zhu Hai Yun” per tecnologia e tonnellaggio.

Garibaldi, Cavour e poco altro per la flotta italiana

L’Italia non ha mai costruito navi portaerei e può essere interessante seguire le vicende di quelle che ne hanno fattole veci nella nostra flotta militare. Le sole navi portareomobili italiane furono gli incrociatori S.T.O.V.L. (“Short Take-off and Vertical Landing”- Veicolo a decollo corto e atterraggio verticale) “Garibaldi” e “Cavour”. Il “Garibaldi”, costruito dalla Italcantieri a Monfalcone nel 1981, entrato in servizio nel 1985, è destinato ad essere radiato dai ruoli della Marina Militare nel 2023. Lungo 180 metri, largo al ponte di volo 30 metri, dislocamento 14.000 tonnellate, velocità 30 nodi, propulsione a turbine AVIO 2500, sistema di decollo aerei a catapulta elettromagnetica. Trasportava 20 aerei e disponeva di due rampe lanciamissili “Selena Albatross” e di 15 missili superficie/aria “Aspide”. Imbarcava 830 uomini ( 350 equipaggio, 230 gruppo volo e 70 comando).

… nel 2023 è in arrivo la Trieste

Il “Cavour”, costruito nei Cantieri di Riva Trigoso (Sestri Levante) dalla Fincantieri nel 2001, entrato in servizio nel 2009, è tuttora in attività come Nave Ammiraglia nella Flotta della Marina militare italiana. Lungo 244 metri, largo al ponte di volo 34 metri, dislocamento 27.000 tonnellate, velocità 30 nodi, propulsione a sei generatori diesel, sistema di decollo aerei “ski-jump” (rampa di volo incurvata verso l’alto). Trasportava 10 aerei “Harrier AV8B” o” F 35 Lightnig” da caccia e 12 elicotteri “AEW/ASW” e disponeva di otto rampe lanciamissili “SAAM IT” e di 30 missili superficie/aria “Aster 15”. Attualmente è in allestimento nei Cantieri navali di Castellamare di Stabia, ad opera della Fincantieri, la Nave anfibia multiruolo S.T.O.V.L.- L.H.D. (Landing Helicopter Dock) “Trieste”, impostata nel 2019 e di probabile entrata in servizio nel 2023, destinata a sostituire nave “Garibaldi”.

Aeromobili, elicotteri e oltre mille uomini dentista compreso

Lunga 245 metri, larga al ponte di volo 47 metri, dislocamento 38.000 tonnellate, velocità 28 nodi, propulsione convenzionale con 2 motori elettrici da 2,2 Mw, 2 motori diesel da 12 Mw e 2 turbine “Rolls Royce” da 38 Mw, sistema di decollo aerei “ski- jump”. Trasporterà 38 aereomobili tra caccia “Harrier AV 8B” e elicotteri “Agusta Westland” e disporrà di quattro lanciamissili verticali “DCNS Sylver” da otto cellule ognuno e di 50 missili superficie/aria “Aster 15”. Imbarcherà 1055 uomini ( 300 equipaggio, 150 gruppo volo, 605 comando e forze da sbarco) e sarà dotata anche di una zona ospedale con 28 posti letto e servizi radiografici, analisi chimiche e reparto odontoiatrico.

Quella portaerei del 1941 ricavata da un transatlantico…

Per completezza, possiamo ricordare anche che una nave con le caratteristiche di una vera Portaerei era stata progettata dall’Italia nel 1941 presso i Cantieri Ansaldo di Sestri Ponente. Si trattava della nave “Aquila”, lunga 235 metri, larga 30 metri, dislocamento 23.000 tonnellate, a propulsione convenzionale a turbine, sistema decollo aerei a catapulta, derivata dalla trasformazione del transatlantico “Roma”. Venne gravemente danneggiata da una incursione di aerei alleati mentre era ancora in allestimento a Genova. Non venne mai completata, non entrò mai in servizio attivo e , dopo varie peripezie, fu trainata a La Spezia, ove venne definitivamente demolita nel 1952.

Gustavo Ottolenghi

Discussione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *