È un amico. È un finance. È un international. È un maratoneta della vita.
È stato direttore finanziario del più importante gruppo pubblicitario italiano, ne ha seguito tutto lo sviluppo internazionale e conosce a menadito leggi e diritti del lavoro nei vari paesi in Europa e in America, come pochi altri .

Oggi è soprattutto un golfista accanito, da sempre appassionato di auto.

1 –  La tua prima auto

La mia prima auto è stata una Fiat 500 L, a dire il vero non era proprio mia, era in condivisione con mia madre e mia sorella. Anzi era di mia madre, ogni tanto la usava mia sorella e io sono stato “aggiunto”, appena compiuti i 18 anni. Da quel momento però la monopolizzai, tanto che in famiglia venne aggiunta in fretta una Fiat 126, per risolvere la lotta a chi poteva utilizzarla!

Era blu scura, classica ed elegantissima, con i suoi parafanghi cromati, il tettuccio apribile. Sembrava grande per un ragazzino, ma era minuscola, fa impressione incontrane una oggi e vedere quanto era minuscola.

Era un sogno, mi sentivo un grande pilota e il massimo fu imparare a fare la doppietta in scalata, per non “grattare” in scalata… le marce che scendevano in modo perfetto, facevo la doppietta anche tra la seconda e la prima mentre mi fermavo…

Il mio Cinquino…

2 –  La tua strada del cuore

Torino – Sestriere, non esisteva ancora l’autostrada e non si passava dalla Valle di Susa. Si passava da Pinerolo. Erano gli anni dell’università o i primi anni di lavoro, le prime macchine un pò più sportive, che poi cosi sportive non erano ma a me così sembrava, la 112 Abarth con 70 cavalli, la Uno turbo: sono sempre stato appassionato di auto.

Il traffico era molto molto inferiore rispetto ad oggi, e questa strada la facevo prevalentemente di sera, andando verso la montagna per i weekend.
Dopo Pinerolo quando la strada iniziava a inerpicarsi mi sembrava di vivere un piccolo rally, conoscevo a memoria ogni curva ed ogni rettilineo, e l’ho fatta in ogni condizione di tempo ed asfalto, ovviamente con la neve.
Magnifici ricordi, qualche imprudenza..

3 – La tua moto-avventura in raid , ci vuoi raccontare ? Un ricordo …

L’Egitto. I Faraoni. Una vera avventura ed emozione correre a manetta e talvolta vagare nel deserto, alla ricerca della pista giusta. E vivere la sera nei paddock, ai “box”, in mezzo a molti corridori in auto camion moto, quad, meccanici, assistenza e organizzatori. Tutti accomunati dalla grande passione per motori e deserto, dalla “gara”.
Un ricordo. Il grande e compianto Fabrizio Meoni, il campione dei rallies in moto, il nostro mito. Selfie con lui, e cene allo stesso tavolo, piene di consigli, dal campione ai dilettanti allo sbaraglio, consigli tecnici e di navigazione, ma soprattutto prudenza.
Ma come si fa a consigliare prudenza in gara?
Era chiaro…vedeva davanti a se…dei polli!

4 – “Sali Andrea o salga Bona …”quella volta che

Ero un ragazzino, 10 anni? Tutto macchinine e motori, cacciaviti e Scalextric.
I miei genitori furono invitati da amici per un week end lungo in barca, sul loro Baglietto, un lussuoso e potente “ferro da stiro”, un bellissimo yacht che tenevano in riviera ligure, lussuoso e potente, con uno o due marinai…
lusso e motori. E portarono anche me! Ero eccitato alla sola idea di andare in barca, e che barca!

Avevamo appuntamento a casa loro a Torino, ai piedi della collina, per partire insieme, mio padre con la sua Alfetta per trasportare alcuni del gruppo.
Arrivati all’appuntamento in 5 minuti mio padre, con un sorrisino sulle labbra mi fece scendere, credevo per salutare… avevo la testa tra le nuvole aspettandomi un lungo e noioso viaggio con i “grandi”.

E mi trovai davanti ad una Ferrari! Il signor G, proprietario di Baglietto e Ferrari mi disse: “sali Andrea”.

E iniziò un viaggio meraviglioso, allora c’era poca autostrada e si passava da Limone, si scendeva nelle Valli poi verso Sanremo, una strada tutta a curve sia in salita che in discesa, che il signor G mi fece assaporare. Probabilmente un viaggio delicato, ma immaginate per un ragazzino, vissi due ore tra un rombo e l’altro, accelerate, frenate, molti G laterali. Mi sembrò un sogno. Arrivammo almeno un’ora prima degli altri, e fui coccolato dal signor G e dall’ equipaggio, come un principino, un ospite speciale.

5 – Un viaggio in Umbria sul lago Trasimeno … tanti anni fa…

Andavamo in Umbria tutti gli anni a Settembre, sul Lago Trasimeno, un mese intero, fino all’inizio delle scuole ai primi di Ottobre. Io ragazzino di dieci anni, Nonna Valeria, mamma, tutta la famiglia, papà andava e veniva con Torino.

E a spizzichi e bocconi venivano altri membri della famiglia. Un anno anche zio E, giovane fresco di studi, appena iniziato a lavorare. Venne con la sua fidanzata, che poi avrebbe sposato, deliziosa zia D, per farle esplorare l’Umbria.

Ma soprattutto venne con la sua Alfa Romeo GT sprint veloce, rossa!
Io ero lo scavezzacollo della famiglia, e riuscii a farmi scorrazzare con loro in giro su quella meravigliosa Alfa. Colline e campagne, monumenti e chiese, ma a me importava solo di quella stupenda macchina sportiva, viziato e coccolato dagli zii.

6 – Mezzi elettrici per il golf, che diciamo … mai ribaltato uno ?

Il futuro sui campi da golf è già elettrico… Nel recente passato mi è sbocciata una grande passione per il golf.

Ma i motori sono stati e restano la passione top.  Anche nel golf esiste qualche motore, elettrico ovviamente. Tutto deve essere silenzioso e quindi solo elettrico. E tutto deve muoversi lentamente per non disturbare. Altro che motocross e marmitte ad espansione o marmitte Akrapovic.

Ma anche su un campo può capitare qualche guaio. Più che ribaltare un car, impresa difficile anche a volerlo fare, non di rado capita di veder “annegare un carrello elettrico” da golf, vederlo affondare con la sua sacca e i suoi ferri. In un laghetto o in un fossato pieno d’acqua, tra le risate dei presenti.

Anzi, tra i “sorrisini” dei presenti… in un circolo di golf è vietato persino ridere ad alta voce, per non fare rumore sono ammessi solo sorrisini (anche quando si sbaglia un colpo… non si potrebbe imprecare…).

7 – Hai un’auto dei sogni …?

Da buon italiano sono ferrarista, totalmente.
Da amante dei motori sono ferrarista.
Come moltitudini nel mondo, Ferrari è Ferrari, il top.
Ha tre o quattro bacheche piene delle macchinine di quando ero piccolo, una è riservata alle Ferrari, tutte raccolte insieme.
Una più bella dell’altra, tutte vissute intensamente nella mia mente.
Ne ho guidata una una volta un 348 di un amico, rossa naturalmente, brutale e rumorosissima. Ma era quello che mi aspettavo da lei.
La preferita? Quella che vinceva sempre nelle gare sul tappeto di camera mia in mezzo alle altre 23! Una Ferrari 275 gtb, grigia. Grigia? Pazzesco ma grigia.
Ne ho vista una vera un paio di mesi fa in un museo privato. Rossa naturalmente.

Eraldo Mussa

eralmussa@gmail.com

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