Il 21 luglio 1969 l’Uomo sbarca sulla Luna. Gli astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin calpestano per la prima volta il suolo dell’astro celeste, che dalla notte dei tempi ha appassionato poeti, scrittori, artisti, scienziati e innamorati. Sono sbarcati dal gigantesco razzo che, attraverso l’infinito dello spazio, li ha fatti circuire la Terra. Sono scesi ad esplorare il nostro satellite realizzando il racconto fantasioso di Giulio Verne “Dalla Terra alla Luna” (1865) e il film “Viaggio nella Luna” di Georges Meliès (1902).

Un evento storico nel cammino dell’Umanità verso la scoperta dell’Universo, una tappa importante nello sviluppo delle scienze per agevolare la condizione dei popoli. Innumerevoli testimonianze sul fascino della Luna si sono succedute per millenni nella vicenda dell’uomo, attirato dall’influenza della Luna sule maree, sull’agricoltura, sulle suggestioni degli amanti.

A questo immenso patrimonio sono dedicate due Mostre a Torino. La prima intitolata Dalla Terra alla Luna: l’arte in viaggio verso l’astro d’argento è aperta dal 19 luglio scorso all’11 novembre nel cortile medievale di Palazzo Madama al centro della città. L’altra ospitata da luglio al 14 gennaio 2020 nella sede dell’Archivio Storico della Città di Torino (il museo che contiene le testimonianze dei 2000 anni della metropoli subalpina), si intitola Cronache lunari: scienza e suggestioni dal Settecento ad oggi.

La Mostra a Palazzo Madama, che trae il suo titolo dal famoso romanzo di Verne, presenta circa 60 opere tra dipinti (da Cignaroli a Chagall), sculture, oggetti di design per raccontare il viaggio dell’arte verso la Luna.

Giochi di luce, immagini della superficie lunare e degli astri del cielo, musiche di sottofondo, proiezioni di film (“Una donna sulla Luna” del regista Fritz Lang) e di cortometraggi prestati dal Museo Nazionale del Cinema, recitazione delle liriche “Alla Luna” di leopardi e “Dov’era la Luna?” di Pascoli presentate dal Circolo dei Lettori, visioni fotografiche di imprese spaziali e di astronauti americani e russi, creano un’atmosfera affascinante per appagare la curiosità dei visitatori.

L’altra Mostra dell’Archivio Storico della Città di Torino ripercorre la corsa allo Spazio nel corso degli anni. In particolare appaiono i lanci dei satelliti Sputnik e delle navicelle Vostok negli Anni Cinquanta, seguiti dopo l’invio della cagnetta Laika, di due altre cagnette e di scimmie, dalla prestigiosa impresa di Yuri Gagarin (il primo uomo a volare nello Spazio il 12 aprile 1961) che effettuò un’intera orbita ellittica attorno alla Terra (commentò: “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere, né confini, né Dio”). Il 16 giugno 1963 Valentina Tereskova (la prima donna nello Spazio) fu lanciata a bordo di Vostok effettuando 49 orbite terrestri.

Gli americani si impegnarono nel Programma “Apollo”: il 3 giugno 1963 su “Gemini”, due astronauti, James Mc Divitt ed Edward White, atterrarono nell’Oceano Atlantico dopo 4 giorni di missione. Il 27 gennaio 1967 un incendio nella navetta sulla rampa di lancio fece morire l’intero equipaggio. L’11 ottobre 1968 la missione Apollo 7 portò tre astronauti in orbita per 11 giorni e iniziò la trasmissione televisiva dallo Spazio.

Il 16 luglio 1969 parte la missione Apollo 11 da Cape Canaveral, e dopo tre giorni di viaggio la navicella entra nell’orbita lunare. Mentre Collins rimane a bordo, Armstrong e Aldrin scendono sulla Luna nell’area “Mare della Tranquillità”. Una diretta televisiva mondiale mostra i due americani camminare sulla superficie lunare. Armstrong commenta: “Un piccolo passo per l’Uomo, un salto da gigante per l’Umanità”.

Il 2 luglio 1975 si ha la prima missione congiunta USA-URSS che aggancia la navicella Apollo alla capsula Soyuz nell’orbita attorno alla Terra. Finite le missioni “Apollo” si lavora al Progetto Shuttle, con il primo volo il 12 aprile 1981 con tre astronauti mirando, con costi minori, a cercare giacimenti di materie prime utili all’uomo.

La Mostra comprende fotografie, almanacchi, riviste, giornali d’epoca, francobolli, atti del Consiglio Comunale, rarità per un totale di 250 pezzi, compreso materiale documentario americano della Science Fiction e una Sezione dedicata agli animali nello Spazio. Un’evocazione del perenne sogno dell’Uomo che ha trasformato l’utopia in una realistica avventura.

Bruno Segre

*Immagine di copertina, Dima Zei/Shutterstock

Bruno Segre

Avvocato e giornalista. Fondatore nel 1949 de L'Incontro

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