Snodo importante della vita del nostro Paese, che ci ha coinvolto per un trentennio è stata la nascita di Forza Italia e delle vicende, giudiziarie e non, del suo capo, il Cav. Berlusconi. Che cosa ci può dire in proposito?

L’Incontro del maggio 1994 già titolava significativamente: “Il problema di Berlusconi”. Era successo che alle elezioni politiche il nuovo partito, Forza Italia, appena costituito, aveva sbaragliato il campo degli avversari, incassando il 21% circa dei voti e divenendo il primo partito in Italia. Il crollo verticale dei vecchi partiti, ad iniziare dalla Democrazia Cristiana, aveva fatto sì che il centro destra fosse la coalizione vincente, con oltre il 40% dei voti, grazie al 13% di Alleanza Nazionale ed all’8% della Lega. Il problema era che Alleanza Nazionale aveva al suo interno una forte rappresentanza di neofascisti. Ottennero ben 5 Ministri su 25 nel nuovo Governo e 12 Sottosegretari su 28! Lo stesso New York Times dell’epoca titolava: “I fascisti di nuovo al potere in Italia dopo cinquant’anni”.
L’articolo de L’Incontro si esprimeva in questi termini. ”I Partiti del Polo delle libertà sono soltanto una maggioranza di governo, una coalizione di centro-destra, un cartello elettorale, non una forza compatta. Eppure Berlusconi resisterà alle contrapposizioni interne (forse più insidiose dell’opposizione esterna) perché ha in mano due carte decisive. La potenza economica e il dominio giornalistico. Per questo non è infondato il timore che, come avvenne con la DC, si passi prima o poi dal governo al regime”.

L’exploit di Forza Italia al Parlamento Europeo

Il successo di Berlusconi è stato ancor più netto alle elezioni per il Parlamento Europeo, tenutesi pochi mesi dopo quelle politiche in Italia, raggiungendo addirittura il 30% dei voti. In sostanza a che cosa era dovuto un tale risultato?

Ha inciso il crollo dei partiti storici, affondati nella corruzione, nel malaffare e nella loro incapacità di far progredire il Paese. Inoltre è indubitabile che “in realtà il successo di Berlusconi si deve ad un’operazione ben riuscita di marketing politico utilizzando uomini estranei ai Partiti, provenienti dal lavoro, dalle professioni e dall’impero Fininvest. Si è rivolto soprattutto agli elettori moderati, ai conservatori, ai delusi delle vecchie formule partitiche diffondendo promesse allettanti e critiche motivate”. Non passavano che pochi mesi e già Berlusconi ed il suo Governo dimostravano, nei fatti, la loro “vocazione autoritaria”, come titolava L’Incontro del luglio 1994. “Con il “golpe bianco” sulla RAI, l’incostituzionale decreto legge a favore dei responsabili di corruzione e concussione, con le misure fiscali contrarie al programma elettorale, Forza Italia, Lega Nord e Alleanza Nazionale preparano la restaurazione nel Paese. Si temono minacce alla libertà di stampa, mentre permane il fenomeno di una estesa disoccupazione e sempre più drammatica appare la situazione della finanza pubblica”.

Sconfitto e respinto, di Berlusconi resta l’impero editoriale

Avremo modo di tornare ancora su Berlusconi, esaminando le successive vicende del nostro Paese. Una domanda però si impone. A distanza di tanti anni da allora, qual è il Suo giudizio su di lui?

La Corte di Cassazione in una delle tante sentenze su Berlusconi lo ha definito “un imbroglione”. Sconfitto da De Benedetti e respinto dai moralisti per i suoi festini notturni, in compagnia di Sgarbi e di Emilio Fede, Berlusconi ha spacciato la sua giovane amante Ruby come parente della famiglia reale egiziana ed ha arruolato decine di ragazze, ansiose di prostituirsi ricevendo cospicue somme di denaro. L’impero giornalistico-industriale di Berlusconi domina sempre il panorama politico dell’Italia, simbolo di astuzia, corruzione, avventurismo.

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