E’ stata una piacevole serata quella organizzata da Omnia al Cap 100 il think tank targato Torino.

Stupisce vedere tanti giovani, 40 – 50 almeno, in platea per ascoltare e parlare di movida e cultura. Belle sensazioni. Politica e istituzioni mescolati a giovani in dialogo ed ascolto. Non vuole essere una cronaca questa, ma solo la restituzione di una piacevole sensazione di incontro tra generazioni e istituzioni di fronte alle sfide comuni.

Cultura e movida si incontrano

Il museo Egizio ha presentato la sua esperienza di museo diffuso, dentro e fuori le mura, a cui è seguito una conversazione con Carlotta Salerno, Assessora a istruzione, edilizia scolastica, politiche giovanili, periferie e rigenerazione urbana della Città di Torinoe e Max Casacci dei Subsonica, in qualità di “esperto” della notte. Alla domanda cosa sia la cultura a Torino una partecipante all’evento ha proposto: “Una passeggiata senza tempo che finisce con un caffè e un cioccolatino“. Dalla serata ne esce un profilo di una cultura diurna di cui tutti parliamo e ci vantiamo e di una cultura notturna di cui tutti sparliamo. E che viene confusa solo con l’aspetto negativo che pur esiste. Appare evidente quindi  come sia necessario ritrovare un giusto equilibrio tra la cultura del giorno e la cultura della notte, intanto a livello di immagine.

E se non la chiamassimo più movida?

Magari potrebbe aiutare trovarne uno che descriva l’energia e la creatività che la cultura della notte porta con sè. Non solo il rumore e la maleducazione, colorata di inciviltà, seppur esistente, come ormai il nome movida veicola?
Intanto lanciamo una provocazione a Omnia – che ha organizzato l’evento. Perché non lanciare un contest sul nome per invertire la rotta di immagine, e poi votarlo pubblicamente? “ Se il futuro e i progetti sono per i giovani, allora, per piacere, coinvolgeteci nel dialogo e nei processi decisionali!”

Fuori dal Cap il fiume scorre lento, preoccupato della sua secchezza, come scorre la birra, e i ragazzi sciamano fuori, consapevoli che il futuro appartiene a loro.

Eraldo Mussa

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