Da diversi anni ormai si sente parlare della necessità di dare un ruolo primario ai giovani, ragazze e ragazzi in svariati ambiti. Mancano tuttavia “strumenti” che possano rendere protagoniste le energie della giovane età, di chi vuole immaginare un futuro migliore o, comunque, diverso. Un orizzonte dato da sguardi nuovi e sogni nuovi, che possa contribuire ai dibattiti di sviluppo come quelli che, inevitabilmente, coinvolgono le città. Come far intervenire, quindi, le nuove generazioni in tutto questo?

Partiamo dall’inizio

La nostra associazione, Omnia Torino, si pone da un anno e qualche mese l’obiettivo di analizzare e discutere temi ambientali, sociali ed economici in ottima sistemica (come da insegnamento e approccio dell’Agenda 2030) con al centro le giovani generazioni. Siamo collocati idealmente e fisicamente nella porzione del territorio italiano che prende il nome di città metropolitana di Torino.

Come ci immaginiamo la Torino del futuro? Ma soprattutto, come la vorremmo?
Da queste domande, un metodo. Sette aree – dal cibo alle imprese, dall’ambiente all’Europa, passando per i diritti e la cultura – che dialogano tra di loro. Ragionare e agire analizzando, domandando, proponendo. Un think tank libero e indipendente.
Tra le varie azioni in campo per dare concretamente risposta ai quesiti di cui sopra, dopo pochi mesi di pensieri e azioni è diventato categorico costruire un progetto dagli aspetti quantitativi e qualitativi che coinvolgesse i ragazzi.

Think tank libero e indipendente

La realizzazione di uno strumento che, nelle varie fasi, considerasse prioritaria la partecipazione attiva e centrale dei e delle giovani torinesi, senza alcuna distinzione di genere. Da qui è nato il progetto “Vivere Torino: giovani torinesi” edizione 2022, dopo un primo ascolto su Barriera e un successivo passaggio su tutta la città (edizione 2021). Senza addentrarci troppo nei dettagli tecnici, nei numeri dei partner (Comitato Provinciale per l’UNICEF Torino, Acmos, con il patrocinio della Città di Torino, di Legacoop Piemonte, del Forum del Terzo Settore Piemonte e con il contributo di CRT) e nelle risposte (rimandiamo tutto al nostro sito www.omniatorino.it, ai social Facebook, Instagram e Linkedin – Omnia Torino – e ai nostri report, tutto online e gratuito), possiamo evidenziare un primo dato.

Sabato 18 giugno al CAP10100 Cultura e Movida

L’idea di rilevare nella prima capitale italiana il sentiment dei e delle giovani che la abitano rispetto alla vita nel proprio quartiere e su Torino sta permettendo di domandare direttamente a giovani interessati come vivono e giudicano il contesto territoriale e come immaginano lo sviluppo della loro città. Un esempio può essere fatto in estrema attualità. Sabato 18 giugno, al CAP10100 di Torino in corso Moncalieri 18, avrà luogo il secondo evento del progetto, sul tema Cultura e Movida.

Dovessimo soffermarci sugli argomenti avremmo da subito idea sul perché sia necessario chiedere anche – e soprattutto – ai giovani cosa ne pensino a riguardo.
Prendiamo la movida. Mala o buona, sentiamo, su Torino, dichiarazioni politiche (indispensabili), dei comitati di quartiere che non la vogliono (cittadini che evidenziano giustamente dei loro diritti). Esercenti (altri diritti da tutelare), esperti (sempre necessari) e varie figure. Mai giovani. O meglio: si parla di giovani per accusarli di caos e maleducazione, schiamazzi e abuso di alcol.

Ascoltare le nuove generazioni prima di prendere decisioni

Per non parlare del settore culturale, bistrattato e ristretto, con schiere di giovani studiosi e lavoratori (ma non è solo una questione generazionale) con poche risorse e tante pacche sulle spalle. Sfatiamo un mito: con la cultura si mangia! Anzi, si deve mangiare! I giovani vengono davvero ascoltati? Vi proponiamo di provare a rispondere insieme, tutte e tutti, anziani e meno anziani, a partire dal nostro incontro al CAP10100 di questo sabato, 18 giugno. E affinché abbia tutto un senso, parliamoci e parliamo alle giovani generazioni prima di aver preso le decisioni, non dopo.
In conclusione potremmo riprendere il – probabile – motto del progetto:
Se il futuro e i progetti sono per i giovani, allora, per piacere, coinvolgeteci nel dialogo e nei processi decisionali!

Alessandro Regge – Per Omnia Torino APS

 

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