Da donna, da mamma, da femminista aspettavo la sentenza della Corte Suprema americana sulla questione aborto con un filo di speranza, ma anche con un certo senso di inquietudine.

In seguito alle tre nomine fatte dal Presidente Donald Trump, la maggioranza della Corte è oggi repubblicana. E sebbene i giudici abbiano sempre accuratamente evitato di esprimere il loro parere su temi caldi come questo, il loro pensiero era facilmente prevedibile.

Le donne americane hanno perso il diritto di poter scegliere

Il senso di sconfitta e rabbia che ho provato quando ho saputo della sentenza che ha ribaltato Roe vs Wade è indescrivibile. Una delle mie due figlie, Bianca, è americana. E’ nata a Houston TX, uno degli Stati che dal 24 giugno scorso festeggia questa assurda sentenza. Uno Stato che sta facendo il count-down verso il 30 luglio, quando l’aborto sarà ufficialmente dichiarato illegale e punibile.

Ed è proprio pensando a Bianca che il sangue mi ribolle nelle vene perché lei è fortunata a vivere in Europa, dove può scegliere cosa fare del e con il suo corpo. Ma quante hanno perso questo diritto qualche giorno fa?

Che fine ha fatto l’America affascinante e desiderabile?

L’America per me è sempre stata la terra promessa. L’ho amata e, per certi versi, la amo ancora. Ma il bigottismo che la caratterizza e gli anni di progresso spazzati via con questa folle decisione, la rendono ai miei occhi meno affascinante e desiderabile.

E se penso che, stando a quanto dicono i giornali, il voto decisivo sia stato quello di Amy Coney Barrett, ultimo membro aggiunto, che ha preso il posto di Ruth Baden Ginsburg, pietra miliare della lotta ai diritti per le donne. E grande sostenitrice dell’uguaglianza di genere, il mio sconforto raggiunge livelli estremi.

Liberi di acquistare un pistola ma non di scegliere di abortire

Oggi l’America è quel Paese in cui la gente è libera di entrare in un negozio per comprarsi un’arma ma è obbligata a portare a termine una gravidanza non desiderata, magari risultato di uno stupro o con un feto non sano. E’ quel Paese in cui la pena per interruzione di gravidanza da stupro è più severa della pena per stupro in sé.

E’ sfumato un altro diritto acquisito

My body, my choice dovrebbe essere uno di quei diritti acquisiti da non mettere mai in discussione ed è triste constatare che gente arrogante ed intransigente abbia potuto minare un concetto così fondamentale.

Costanza Allegra Mondini

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