L’estate è un periodo particolarmente favorevole per la lettura di libri interessanti e confido che anche ai lettori de L’INCONTRO non dispiaccia di prenderne in esame alcuni. Riprendiamo il tema dell’articolo apparso su L’INCONTRO del 21 luglio u.s. (“1949, anno di rinascita per l’editoria italiana. E non solo”). Articolo di sicuro interesse per chi voglia approfondire la storia degli anni ‘50/80 del nostro Paese, il volume di Eugenio Scalfari La sera andavamo in via Veneto“, con prefazione “in memoriam” di Corrado Augias.

Storia di un grande Gruppo editoriale

Il sottotitolo “Storia di un gruppo dal “Mondo” alla “Repubblica” rende già con evidenza come il libro ripercorra l’esperienza personale, unica nel panorama del giornalismo italiano, di Eugenio Scalfari. Tra i protagonisti della nascita di testate di notevole importanza, quali il Mondo nel 1949, l’Espresso nel 1955 e poi la Repubblica nel 1976.
Il volume, in realtà, è molto di più di una autobiografia in quanto Scalfari, con acutezza e con lo sguardo vigile, sia dell’osservatore di fatti e personaggi dell’epoca, sia talora del protagonista, ripercorre la storia del nostro Paese sino agli anni ’80 del secolo scorso (la prima edizione apparve infatti nel 1986, editore Mondadori).

Scalfari ci racconta un periodo straordinario

Scalfari ci porta per mano a rivivere avvenimenti e personaggi di quel periodo straordinario durante il quale l’Italia, uscita dalla guerra distrutta sia moralmente sia materialmente, avviò una ripresa impensabile. Ripresa non solo economica, che sicuramente vi fu e contribuì a risollevare il livello medio delle famiglie italiane. Ma anche di idee nuove e progressiste, che diedero vita al c.d. “boom economico”.

Uno spaccato sul “costume” sociale dell’Italia

Analoga attenzione è data da Scalfari alle personalità ed al gruppo di intellettuali che diedero vita, a vario titolo, alle prestigiose testate già citate. Da Mario Pannunzio ad Ernesto Rossi, da Ugo La Malfa ad Arrigo Benedetti e a molti altri. Un gruppo che non incise mai, in realtà (neppure tramite il Partito Radicale al quale alcuni aderirono), sulla vita politica rappresentata dai partiti politici di allora. Ma, piuttosto, sul “costume” sociale e sulle rilevanti battaglie tese a svecchiare lo Stato all’epoca ancora centralista e clericale e a trasformarlo in una democrazia liberale compiuta. Queste sono le parti più interessanti del volume. Tramite gli articoli pubblicati sul Mondo, sull’Espresso e poi su Repubblica, ci ricorda come quel gruppo di intellettuali  contribuì allo sviluppo ed al progresso del Paese.

In ogni capitolo un evento importante della nostra Storia

Basti pensare al capitolo dedicato al decesso di Papa Pio XII, nel 1958, “Moriva un Papa, finiva un regno“, con la successiva svolta della Chiesa a seguito dell’elezione di Papa Giovanni XXIII. Oppure al capitolo “La rivoluzione dei cafoni“, dedicato al grande esodo che dal Sud portò milioni di italiani, spesso semplici contadini, al Nord, per lavorare nelle fabbriche di Torino e Milano.

Una lettura stimolante per capire il nostro futuro

O ancora quello dedicato al “Sacco di Roma“. Cioè alla speculazione edilizia che negli anni ‘50/60 iniziò a trasformare la capitale in quell’agglomerato di interi quartieri di periferia costruiti nel disprezzo delle leggi, del piano regolatore e dell’ambiente. In definitiva una lettura assai stimolante in quanto consente al lettore di comprendere meglio, in ogni settore, la trasformazione compiuta dal nostro Paese. E inoltre come la situazione attuale, così come le prospettive future, siano figlie proprio di scelte assunte, nel bene e nel male, negli anni del secondo dopoguerra.

Alessandro Re

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