La storia di Odessa è davvero affascinante. Un primo insediamento di popolazioni sciite avvenne nell’Ucraina meridionale – ove poi sarebbe nata la città – nel 6° secolo d.C.. A queste subentrarono, nel 4° secolo, i Greci che vi si stabilirono istituendovi anche alcuni villaggi, che lasciarono nel secolo successivo.

La città fu bombardata dalla flotta anglo-francese nel 1854 durante la guerra di Crimea

Dopo un lungo periodo di abbandono, all’inizio del 1300, il territorio fu annesso al Granducato di Lituania. Nel 1460 fu conquistato dall’Impero ottomano che ne restò in possesso sino al 1789 allorchè, dopo una guerra durata 5 anni, passò – con il “Trattato di La -si – all’Impero russo. E furono i russi che, nel 1794, fondarono la attuale Odessa sui resti di una antica fortezza turca (“Eni Dunja”). Sotto il regno di Caterina ll la Grande , architetto ne fu un italiano napoletano di origini spagnole, Giuseppe Ribas, che ne mutò il nome turco “Ottomkhadjiben “ in Odesso: Questo venne poi cambiato in Odessa dall’Imperatrice nel 1796. Dal 1803 al 1814 la città fu retta da Armand Emmanuel du Plessis Duca di Richelieu, nominatone Governatore dallo Zar Alessandro I. La città fu bombardata dalla flotta anglo-francese nel 1854 durante la guerra di Crimea (1853/1856) combattuta dall’Impero russo contro l’alleanza di Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna. Nel 1905, nel corso della Prima Rivoluzione russa, si verificò, nel porto di Odessa, l’ammutinamento dell’equipaggio della corazzata “Potemkin” che sparò alcuni colpi contro la città in appoggio ai rivoltosi a terra. La rivolta fu repressa sanguinosamente ( oltre 1500 morti ) dalla cavalleria cosacca zarista che disperse , caricandoli, i dimostranti che erano assiepati sulla scalinata che porta dalla città al mare.

Il Trattato di Brest Litovsk (marzo 1918) sancì il passaggio di Odessa alla Repubblica popolare indipendente ucraina

Al termine della Seconda Rivoluzione russa (1917) a Odessa venne creata la Repubblica sovietica di Odessa che aspirava a essere incorporata nella Russia bolscevica. Durò solo 3 mesi e, alla fine della Seconda Guerra mondiale, la città, con il Trattato di Brest Litovsk (marzo 1918), venne a far parte della Repubblica popolare indipendente ucraina. Nel 1919 i russi dell’Armata bianca filozarista del generale Michail Alekseev sconfissero gli ucraini repubblicani di Odessa e a loro volta furono battuti dall’Armata rossa di Michail Tuchacevskji l’anno successivo. Odessa divenne parte dell’Unione sovietica nel 1920. Nel corso della Seconda guerra mondiale, nell’agosto 1941, ebbe luogo l’assedio di Odessa ad opera di truppe tedesco-rumene. Accerchiata da 18 divisioni, dopo quattro attacchi successivi la città fu conquistata dai rumeni del generale Nicolae Macici nel mese di ottobre. Un attentato terroristico operato in città da partigiani russi provocò la reazione (22 ottobre) del generale Macici che ordinò rappresaglie sulla popolazione prevalentemente ebraica, che causò la morte di complessive 120.000 persone ( 85.000 ebrei e 15.000 zingari rom, parte dei quali uccisi dopo il loro trasferimento in Transnistria (Massacro di Odessa).

Il 10 aprile 1945 l’Armata rossa liberò Odessa

Il generale Macici fu poi condannato a morte nel dopoguerra dal Tribunale del popolo di Bucarest per “crimini di guerra” e giustiziato il 22/5/1945. Il 10 aprile 1945 l’Armata rossa liberò Odessa (dei 90.000 ebrei presenti in città nel 1939 ne restavano 700). Dopo la fine della Seconda guerra mondiale (maggio 1945) Odessa continuò a far parte della Unione Sovietica sino al 1991 allorchè, con la dissoluzione dell’U.R.S.S., l’Ucraina divenne una Repubblica indipendente . Nel novembre 2013, nel contesto del movimento filoeuropeista “Euromaidan” ( “Piazze europee”) alcune proteste popolari filoccidentali nel Paese furono violentemente represse anche a Odessa dal Presidente filorusso Viktor Janukovic. Questi venne sconfitto nelle elezioni presidenziali del 2014 dall’europeista Petro Porosenko cui seguì, nel 2019, il filoccidentale Volodjmir Zelenski. A seguito della politica di quest’ultimo a favore dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea, la Russia diede inizio a una “Operazione militare speciale” contro l’Ucraina, giustificandola con la necessità di proteggere le popolazioni filorusse delle regioni ucraine del Donetsk e del Lugansk dalla “persecuzione nazista” operata contro di esse dal Governo Zelenski.

Operazione militare speciale non ancora terminata…

In realtà tale “Operazione” era motivata dalla necessità che la Russia aveva di impedire l’ingresso dell’Ucraina nella Unione Europea ( e nella N.A.T.O.) . Questa necessità era sostenuta dal Cremlino nel timore che il Paesi occidentali potessero servirsi di basi eventualmente stabilite in tali regioni per minacciare il suo territorio. L’invasione avrebbe consentito alla Russia di raggiungere a sud la Crimea e Sebastopoli (via Mariupol) e Odessa (via Cherson) sul Mar Nero. Il 24/2/2022 truppe della Federazione russa invasero – nel contesto della “Operazione speciale”- l’Ucraina nella regione del Donbass (che comprende Donetsk e Lugansk). Oltre ad attaccarla per terra, nel mese di settembre Mosca istituì anche nel Mar Nero un parziale blocco navale del porto di Odessa, essenziale per l’economia di tutta l’Ucraina. Negli ultimi giorni del maggio 2023 iniziò a colpire il porto e la città con droni e missili balistici (“Iskander”, “Kalibr” lanciati da sommergibili, “ Onix”, “X 22 “ sganciati da aerei da caccia) che produssero danni ingenti alla città. Vennero colpiti la Casa degli Scienziati, il Teatro dell’Opera, la Filarmonica, casa Russov , il Castello Vorontsov e altre 20 dimore storiche.

La quarta città dell’Ucraina  dopo Kiev, Charchiv e Dnipro

Il 20/7/2023 fu danneggiata la Cattedrale cristiano-ortodossa del Redentore e della Trasfigurazione, patrimonio storico dell’U.N.E.S.C.O.. Ricordiamo che Odessa è la quarta città dell’Ucraina (le prime sono la capitale Kiev, Charchiv e Dnipro). Situata nel sud dello Stato, appartiene all’”Oblast” ( Prefettura) e al Distretto omonimi della Repubblica ucraina. L’Oblast di Odessa misura 33.300 km quadrati ed è il primo per estensione dei 24 dell’Ucraina. Conta su 2.377.000 abitanti, in maggioranza ebrei. Le città principali – oltre alla capitale Odessa – sono Berezivka, Ismail, Bilorod e Podilsk. Il Distretto di OdessA è il primo dei 7 Distretti dell’Oblast, ha 224.000 abitanti su una area di 3.656 km quadrati. Le sue città più importanti sono Cornomorsk e Juzne. Estesa su una superficie di 162 km quadrati, Odessa conta su 1.110.000 abitanti, di cui il 61% sono ucraini e il 29% russi. Città cosmopolita, multiculturale, è gemellata con 24 città europee ( fra cui Genova dal 1979 e Venezia dal 2022), è patrimonio storico dell’Umanità da quest’anno.

Una città ricca di musei e università

Vanta numerosi Musei (Archeologico, Storico, Ebraico, Numismatico, del Cinema, dell’Olocausto, di Puskin) e 54 Chiese (ortodosse, cattoliche, greco-ortodosse, protestanti , luterane, evangeliche, presbiteriane) di cui la più importante e famosa è la Cattedrale ortodossa del Redentore e della Trasfigurazione con la sua famosa cupola. Le religioni dominanti nell’Oblast e in città sono la ortodossa, l’ebraica, la cattolica e la greco- ortodossa. Culturalmente Odessa è dotata di tre Università (Nazionale, di Medicina e di Economia) e di un Politecnico (Ingegneria) oltre a una eccellente Accademia militare navale. Ospita anche il Quartier Generale della Marina Militare dell’Ucraina. Il suo porto (militare, mercantile e peschereccio) è il più importante del Paese. Dispone anche di un Aereoporto Internazionale a 3 km a sud della città. Dal punto di vista economico Odessa possiede raffinerie di petrolio, industrie chimiche, cantieristiche navali, metallurgiche, agroalimentari, e meccaniche ( utensileria, parti ferroviarie ed aeree).

Famosa anche per il film muto “La corazzata Potemkin” (1925) del regista Sergej Mihailovic Ejzenstein

La sua moneta è la Grivnia (al cambio di 48,5 gr per 1 Euro). La fama di Odessa è legata, nell’immaginario collettivo, alla sua scalinata “Potemkin” e alle vicende già ricordate del 1905. Lunga 142 metri, alta 26, larga alla base 22 metri e 12 alla cima, deve il suo nome al Knjaz (Principe) Potemkin Tavriceskji, creatore della flotta russa del Mar nero. Costruita nel 1840 si estende superiormente dalla spianata Katerininska (ove campeggia la Statua del Governatore Duca di Richelieu) al Faro Vorontos sulla riva inferiore Primorska. E’ stata resa famosa dal film muto “La corazzata Potemkin” (1925) del regista Sergej Mihailovic Ejzenstein che illustra la già menzionata carica che la cavalleria zarista effettuò nel 1905 a Odessa sui dimostranti antigovernativi. Nel contesto della guerra russo- ucraina in corso, i bombardamenti sulla città proseguono ininterrottamente con sempre maggior numero di vittime innocenti. Non se ne prevede la cessazione se non nell’ambito della difficile risoluzione del conflitto di non immediata realizzazione.

Gustavo Ottolenghi

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