La guerra in corso tra lo Stato di Israele e H.A.M.A.S. è sostenuta dalla massima “c’est l’argent qui fait la guerre”. Il sostentamento economico alle due forze contendenti è intuibile per quanto riguarda Israele (U.S.A., grandi potentati economici internazionali). Mentre più oscuro e complesso è quello destinato a H.A.M.A.S. L’“Harakat al_Muqawama al-Islamiyya”, Movimento ella Resistenza Islamica è una organizzazione estremista sunnita fondata a Gaza nel 1987 dallo sceicco Ahmed Yassin. Lo scopo principale era la liberazione della Palestina dall’occupazione israeliana. Ha rivendicato di aver effettuato numerosi attacchi contro le forze dello Stato ebraico nel 1997 a Gerusalemme (16 morti), E inoltre nel 2002 a Rishon Le Zion (16 morti) e nel 2003 a Haifa (contro il bus 37 con 17 morti). Altri attacchi sono stati portati successivamente in Germania, Danimarca, Paesi Bassi contro istituzioni ebraiche. Attacchi culminati il 7 ottobre 2023 (giorno della festa ebraica di “Simchat Tora”) con l’0perazione “Alluvione Al Aqsa” nel deserto del Sinai. Durante quell’attacco vennero uccise 1200 persone (859 civili, 287 militari, 57 appartenenti alle forze dell’ordine e 10 membri del Servizio segreto israeliano) e presi 25 ostaggi. Nell’ottica di un attacco diretto a Israele, H.A.M.A.S. dal 2012 aveva iniziato a costruire, a 50 metri nel sottosuolo della città di Gaza. Un intrico di tunnel lungo 50 kilometri, e un supertunnel di 4 kilometri con sbocco vicino al confine di Erez con Israele per il transito di autocarri. I tunnel erano stati forniti di luce elettrica, telefoni, televisioni, condotte idriche e di aereazione, sale per riunioni, camerate e celle per prigionieri. I costi per realizzare un tale progetto furono senz’altro dell’ordine di centinaia di milioni di dollari.

Chi e come finanziò il tunnel?

Su questo interrogativo la Comunità internazionale da tempo ha cercato risposte.
Numerose sono da tempo le fonti di sostegno economico ad H.A.M.A.S. Oltre ad alcuni Stati arabi, sono note importanti Organizzazioni internazionali umanitarie e non solo. Enti islamici operanti in Occidente, ricchi magnati privati residenti nel Golfo Persico, gruppi di palestinesi emigrati in Europa e nel Nord America. Fra gli Stati Arabi che supportano H.A.M.A.S. Iran, Qatar intervengono versando direttamente. Utilizzano le casse del suo Ufficio finanziario di Istanbul in Turchia fiumi di dollari.

Ad esempio, secondo la Banca Mondiale e il Fondo monetario Internazionale dall’anno 2000 il Qatar risulterebbe aver versato a H.A.M.A.S. ogni anno 500 milioni di dollari. L’Iran oltre 100 milioni di dollari portandoli, dal 2022, a 1 miliardo/anno il Qatar e a 30 milioni /mese l’Iran. Altri Stati arabi (ARABIA SAUDITA, SUDAN, ALGERIA, TUNISIA) versano somme importanti indirettamente. Operano tramite criptovalute, social networks, transazioni internazionali per mezzo di Banche internazionali. Per esempio la Bank of China di Pechino e la Bank Negara Malaysia di Kuala Lumpur. Tutto all’ufficio di Instambul la vera cassaforte internazionale di H.A.M.A.S. E’ lì che  confluiscono tutte le sue entrate. L’ufficio è gestito da un noto agente finanziario internazionale di nazionalità giordana, Zaher Jabarin, che ne è il Ceo. Oltre ad essere a capo di un suo proprio impero economico valutato in oltre 500 milioni di dollari.

Aiuti economici anche dall’UE

Tra le Organizzazioni Internazionali che forniscono aiuti ad H.A.M.A.S. quella che le ha portato maggiori contributi negli anni è la l’UE. Dal 2006 raccoglie somme destinate a “implementare lavori per infrastrutture, istruzione e sanità in Paesi sottosviluppati e a favore di popolazioni bisognose nel Medio Oriente”. Nel solo anno 2023 l ,’U.E. ha versato all’Ufficio di Istanbul 691 milioni di dollari. Ha sostenuto L’U.N.R.W.A. fondata nel 1949 per sostenere i campi profughi in Libano, Giordania, Striscia di Gaza, Cisgiordania. Consta di 13.000 aderenti di cui 2500 sono impegnati nella Striscia di Gaza ed assicura cibo e assistenza medica a circa 1 milione di persone. Riceve contributi annuali da Svezia, Giappone, Arabia Saudita, Turchia, Austria, Canada, Paesi Bassi, Finlandia. Secondo il Dipartimento di Stato U.S.A., solo tra l’anno 2000 e il 2022 ha introitato oltre 40 miliardi di dollari. Una parte di questa somma sarebbe stata inviata irregolarmente ad H.A.M.A.S. ad opera di funzionari corrotti, per cui diversi Paesi hanno ritirato il loro appoggio economico.

Tante le organizzazioni internazionali che sostengono HA.M.A.S.

Tra gli Enti islamici e O.N.G. (Organizzazioni non governative) che operano in Occidente in nome e a favore di H.A.M.A.S. il più attivo è l’ ISLAMIC RELIEF WORLDWIDE.  L'”Ente benefico internazionale” sostenuto dalle Nazioni Unite, ha sede a Londra che gestisce una “raccolta di fondi destinati al popolo palestinese” pari a oltre 80 milioni di dollari all’anno. In buona parte affidati all’amministrazione del C.E.O. Jabarin. L’Organizzazione cristiana WORLD VISION INTERNATIONAL con sede a Londra riceve fondi da tutto il mondo (Canada gli versa 😯 milioni di dollari all’anno dal 2018) ufficialmente destinati all’assistenza di bambini palestinesi ma sotto il controllo di H.A.M.A.S. La CHARITABLE SOCIETY for SOCIAL WELFARE dello Yemen raccoglie 500 mila dollari all’anno dal 2012 per i bambini palestinesi. La HUMAN CONCERN INTERNATIONAL fondata anch’essa “per l’assistenza e lo sviluppo dei bambini palestinesi” invia 60.000 dollari all’anno direttamente a Jabarin dall’anno 2000. Inoltre sostengono H.A.M.A.S. anche l’HUMAN APPEAL INTERNATIONAL di Manchester UK accusata di aver finanziato irregolarmente una “Organizzazione terrorista” con oltre 100.000 dollari dal 2008. Poi ancora la “HOLY LAND FOUNDATION for RELIEF and DEVELOPEMENT” Ente islamico con sede a Richardson (Texas U.S.A.). Il maggior fornitore statunitense di fondi direttamente all’Ufficio di H.A.M.A.S. (13 milioni di dollari /anno) dal 1999 venne chiusa nel 2008 per supposte malversazioni.

Magnati, capitalisti e finanza internazionale

Tra i ricchi magnati per lo più residenti negli Stati del Golfo persico – che manovrano capitali di miliardi di dollari – quello che ha personalmente finanziato H.A.M.A.S. dal 2020 è stato Mousa Mohammerd Abu Marzuk. Nato a Gaza titolare di un conto a Beirut di 3 miliardi di dollari, ha versato ogni anno alla Banca dell’Organizzazione a Istanbul 10 milioni di dollari destinati “agli orfani alle vedove e ai senzatetto”. I dirigenti di H.A.M.A.S. che risiedono a Doha nel Qatar dispongono di miliardi di dollari ciascuno. Il capo Jsmail Haniyek 6 miliardi, il presidente dell’Ufficio politico Kaled Mesh’al 5 miliardi  che versano a Jabarin mezzo miliardo di dollari all’anno per le attività dell’Organizzazione. Oltre a ciò dall’anno 2000 giungono direttamente nelle casse di H.A.M.A.S. 15 milioni di dollari al mese provenienti dalle tasse imposte sulle merci che provengono dall’Egitto dirette a Gaza.

Dal 1994 al 2020, l’Organizzazione ha ricevuto parte dei 40 miliardi di dollari che erano stati versati dall’O.N.U. all’A.N.P. (Autorità Nazionale Palestinese). Versamenti stabiliti degli Accordi di Oslo (13/9/1993) per la “creazione di un organismo politico per l’amministrazione temporanea del territorio di Gaza e Cisgiordania” . Versamenti oggetto di disputa tra l’A.N.P. e H.A.M.A.S. a seguito delle vicende politiche intercorse fra di loro. La sommatoria di tutti questi introiti porta alla disponibilità di H.A.M.A.S. di circa 1 miliardo di dollari all’anno (2,6 miliardi nel 2022 secondo l’ex agente del Mossad Uzi Shaya). Negli ultimi 20 anni l’Organizzazione avrebbe potuto disporre (secondo il Dipartimento del Tesoro U.S.A.) di oltre 40 miliardi di dollari all’anno . Ed ecco la risposta induttiva all’iniziale domanda “Chi ha finanziato la costruzione dei tunnel sotto Gaza?”

Gustavo Ottolenghi

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