Pubblichiamo la terza e ultima parte del lungo intervento del comunicatore Claudio Maffei sullo stato dell’arte dell’Umanità. Maffei ha individuato cinque motivi per continuare ad avere fiducia: dalla diminuzione della povertà all’aumento della solidarietà. In questa terza parte ci propone otto consigli per guardare il futuro con fiducia. La prima delle tre parti è stata pubblicata lo scorso 15 marzo. La seconda è stata pubblicata il 23 marzo.

Otto consigli per andare verso il futuro con fiducia

  1. Essere curiosi e aperti alle novità. Non bisogna avere paura di ciò che il futuro può riservarci. Siamo noi e soltanto noi gli artefici di ciò che ci accade. Dobbiamo avere fiducia nella vita e la vita avrà fiducia in noi. Avere fede non significa credere ciecamente a tutto e a tutti, ma dare spazio alle potenzialità della natura umana, che è stata capace di grandi cose, di scoperte impensabili, eppure reali e concrete. Soprattutto, dobbiamo avere fede nelle nostre capacità e nelle nostre risorse personali. Non avere paura di cambiare. Dobbiamo affronta ogni cambiamento con la stessa curiosità che avevamo da bambini, quella curiosità che ci ha permesso di diventare ciò che siamo.
  2. Continuiamo a studiare. Il tempo dell’apprendimento non finisce mai, ci accompagna per tutta la durata della nostra vita. Dunque, non dobbiamo smettere mai di apprendere: leggiamo, informiamoci, navighiamo in rete, ma facciamolo sempre con spirito critico. Informarsi significa considerare diversi punti di vista per sviluppare, la propria personale visione delle cose. Ricordiamoci, poi, come la storia sia maestra di vita. Dagli errori del passato si impara, così come si impara dai successi di chi ci ha preceduto. Studiare apre i nostri orizzonti, aumenta la nostra cultura e ci aiuta a essere più attenti alle scelte che facciamo.
  3. Diamo sempre un contributo per migliorare le cose. Partecipare sempre, fare sempre qualcosa, nell’ambito delle proprie possibilità e delle proprie capacità. Ogni piccolo gesto che possiamo fare per gli altri ci fa sentire utili, dà un senso al nostro esistere. Non è importante quanto grande possa essere il nostro dono. Ciò che conta è esserci. In una bella favola africana, si racconta di un terribile incendio che, un brutto giorno, cominciò a divampare in una foresta. Gli animali cominciarono a disperarsi, non sapendo come fare a salvare il proprio territorio. Solo un colibrì non si perse d’animo. Si avvicinò all’acqua e ne prese un sorso nel becco. Volò sopra le fiamme e lasciò cadere una goccia. Dopo quel primo viaggio, ne fece molti altri, instancabilmente, finché qualcuno degli altri animali lo notò e gli urlò: “Illuso! Che cosa credi di poter fare con le tue goccioline d’acqua contro tutta questa violenza?”. E il colibrì, di rimando: “Faccio quello che so e che posso fare!”.
  4. Concentriamoci sul presente. Il presente è il momento in cui le cose prendono forma. Ciò che stiamo realizzando ora, merita tutta la nostra attenzione. Dobbiamo vivere consapevolmente e intensamente attimo per attimo. Cogliamo tutti gli aspetti del “qui e ora”. Solo così aumenteremo le possibilità di successo. L’energia che si focalizza ha un potere straordinario e merita di essere sfruttata al massimo. Nel passato sono vissuti quelli che ci hanno preceduto. Nel futuro vivranno i nostri posteri. Ma noi stiamo vivendo ora: perciò, non perdiamoci questo momento, perché questo momento è la nostra vita.
  5. Liberiamoci dalla paura di sbagliare. L’unico modo per essere certi di non sbagliare mai è non fare nulla. Chi lavora, prima o poi, qualche errore lo commette, quasi inevitabilmente. Però, ogni errore, ogni caduta è esperienza, è ciò che ci permette di imparare e di progredire. Piuttosto, bisogna fare attenzione a cercare sempre, in ogni sbaglio, la lezione che ci portiamo a casa. Ricordiamoci che la vera follia consiste nello sperare di ottenere risultati diversi, facendo sempre le stesse cose.
  6. Coltiviamo la perseveranza. Non arrendiamoci di fronte al primo ostacolo. Dobbiamo essere tenaci e tenere bene a mente che anche il cammino più lungo e difficile comincia con un passo. Là fuori, c’è un mondo di potenzialità che aspetta di essere scoperto e messo in moto da tutti coloro che desiderano costruire il proprio futuro.
  7. Coltiviamo l’immaginazione. La citazione è di Walt Disney ed è famosissima: “Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli”. Quest’altra invece, è di Albert Einstein: “ L’immaginazione è tutto. E’ l’anticipazione di ciò che stai attirando nella tua vita. L’immaginazione è più importante della conoscenza”. Non lasciamo carta bianca agli “ammazza-sogni”, a tutti coloro che ci diranno che non c’è nulla da fare o che siamo degli ingenui, che stiamo perdendo del tempo. Immaginatevi il futuro, immaginatelo smagliante, immaginatelo in grande. Ricordiamoci sempre che il futuro è nelle nostre mani.

Rimane un ultimo consiglio, riguarda un atteggiamento che spesso ci dimentichiamo di coltivare, o che non coltiviamo a sufficienza.

Se ci impegneremo a seguirlo, tutto filerà via molto più facilmente, a dispetto di tutti gli “ammazza-sogni” che incontreremo.

  1. Ricordiamoci di essere felici. La felicità, come il futuro, è frutto del nostro impegno. Un atteggiamento positivo e sereno apre il cuore alla fiducia e ci aiuta a realizzare le più grandi imprese, più facilmente di quanto si possa credere. Dobbiamo essere grati alla vita perché ci ha riempito di doni: l’immenso potenziale che esiste in noi non ha prezzo. Con questa consapevolezza non si può non essere felici. Se sorridiamo a qualcuno che non conosciamo, è molto probabile che ci risponda con un sorriso. Se sorridiamo alla vita, che ben conosciamo e che ci conosce, la vita sicuramente ci sorriderà.

    Claudio Maffei

Claudio Maffei

Claudio Maffei, professore, consulente, scrittore, giornalista, formatore, si occupa da sempre di comunicazione. E' stato uno storico presidente della Ferpi, Federazione relazioni pubbliche italiana.

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